AMANTEA - Sono riprese, da qualche giorno, le ricerche sul territorio dell’antica Temesa.
La perlustrazione, che in particolare prende in esame i terreni attorno alle collinette di Imbelli e Carratelli, tra i comuni di Serra d’Aiello e Campora San Giovanni di Amantea, si avvale della preziosa collaborazione di un gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Messina, sotto la direzione scientifica del prof. Gioacchino Francesco La Torre e del dott. Fabrizio Mollo, diretti sul campo dal dott. Maurizio Cannatà e dal sempre attivo Gruppo Archeologico Alybas di Serra, presieduto dall’ing. Francesco Froio.
Un territorio ancora poco noto, quello in parola, che potrebbe riservare sorprese di grande interesse scientifico.
«Proprio ad Imbelli, nel lontano 1995 – ci ricorda Margherita Perri di Alybas -, il prof. La Torre portò alla luce i resti di un tempio d’età arcaica, identificato poi con l’heròon di Polites-Alybas tramandato da notevoli fonti letterarie antiche, tra le quali Callimaco, Strabone, Pausania».
«Il survey estensivo – aggiunge Perri - mira all’indagine di tutti i territori compresi tra il fiume Oliva e l’odierno centro di Campora San Giovanni (dove, ad oggi, sono state ritrovate circa trenta sepolture di età arcaica) per valutare se sono presenti delle tracce di insediamenti, per l’epoca arcaica appunto, ancora poco conosciute».
I primissimi risultati di queste ore, promettono bene. Secondo gli addetti ai lavori, la frequentazione e gli insediamenti presenti su questo territorio coprono un arco cronologico che va dall’età del bronzo fino all’età tardoantica, comprendendo quindi l’età arcaica, l’età ellenistica, ma anche romana.
Gli studenti impegnati nella ricerca, con la collaborazione del comune di Amantea e il comune di Serra d’Aiello, sono ospitati in quest’ultimo comune e resteranno fino alla fine del mese.