Il testo è stato suggerito dal bisogno di riproporre il valore della famiglia, basata sul sacrificio dell’uno per l’altro e centrata sulla figura della madre, in un mondo desolato che sembra avere smarrito o cancellato il senso e il ruolo della famiglia come primo nucleo sociale ed eretto, invece, a simbolo e consacrato ad idolo la ricerca sfrenata e tutta individualistica del piacere personale, immediato e momentaneo e della affermazione egoistica di sé. Quale giorno più adatto di questo, dedicato alla festa della mamma?
Alla mamma, nel giorno della festa a lei dedicato.
Colei, che il primo tuo respiro colse
e il primo diede agli occhi tuoi sorriso
e a cui dal labbro tuo cenno s’accese,
è la tua mamma.
Colei, che il tuo vagito lieta accolse,
perch’era il segno ch’entro a te pulsava
la vita ch’ella generato aveva,
è la tua mamma.
Colei, che a sé di bocca il cibo tolse,
per dar quel che per te ella disiava,
e in te fanciullo l’uomo immaginava,
è la tua mamma.
Colei, che ti sovvien, quando il sentiero
è pien di rovi e scarna è in te la voglia
di andar e rischi sperderti con doglia,
è la tua mamma.
A questa donna or sorridi e il giorno
festeggia a lei dicato e grazie rendi,
ché mai restituiràile quel che prendi,
con tutto il cuore!
Sarà per lei il regalo desïato
per una vita che ti ha consacrato
felice d’aver tutto a te donato
con grande amore.
Cleto, domenica 13 maggio 2012
Franco Pedatella
Blog: francopedatella.com