Nel centenario dell'annus mirabilis di Albert Einstein, arriva la conferma sperimentale dell'equazione più famosa della fisica, E = mc2 con una precisione mai ottenuta prima. I fisici del Mit (Massachusetts Institute of Technology) e i loro colleghi del Nist (National Institute for Standards and Technology) hanno dimostrato che l'uguaglianza fra massa ed energia che ha reso celebre lo scienziato è corretta al 99.99996%, cioè con un errore di meno di una parte su milione.
Il nuovo valore calcolato, secondo quanto riportato su Nature, è 55 volte più preciso del precedente. L'esigenza di stabilire con estrema sicurezza l'accuratezza dell'uguaglianza è dettata dalle importanti ripercussioni che anche piccole imprecisioni avrebbero su tutte le applicazioni fisiche e tecnologiche basate sulla teoria della relatività.
Applicazioni anche quotidiane, come per esempio il Gps, il sistema di posizionamento globale che consente l'individuazione dei veicoli. La nota equazione lega fra la massa m di un corpo, l'energia E e la velocità della luce c, e stabilisce che ci vuole una grandissima quantità di energia per ottenere una piccolissima quantità di materia, in virtù del valore molto elevato del quadrato della costante c.
Per testare sperimentalmente l'equazione, i fisici americani hanno misurato l'energia dei raggi gamma emessi da un nucleo quando cattura un neutrone. Grazie all'impiego di uno speciale spettrometro, sono stati in grado di rilevare le più piccole deviazioni delle particelle di luce dopo il passaggio in un cristallo puro di silicio. La differenza di massa è stata ottenuta confrontando il valore che il nucleo aveva prima e dopo l'emissione di raggi gamma. Ma gli esami nono finiscono mai, neppure per Einstein, e la caccia a valori più accurati è ancora aperta.