AIELLO CALABRO - «È curioso costatare come in una piccola comunità come quella di Aiello Calabro, nel Cosentino, in Calabria, regione del Mezzogiorno che mostra tutte la peculiarità del disagio e dei bisogni di questa regione, trasformata dalla politica nazionale ed in molti casi anche dallo stato, si verifichino episodi di disprezzo dei valori di legalità, difesa della vita e dei diritti dei cittadini onesti, spacciandoli per "manifestazioni culturali"».
Il riferimento, contenuto in una riflessione dei Giovani Udc della cittadina, è alla vicenda che riguarda la presentazione, nell'estate 2009, del libro di Barbara Balzerani. Un argomento che non ha mancato di suscitare tante polemiche, riaccese di recente a seguito delle dichiarazioni, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, del sindaco Franco Iacucci che aveva difeso la bontà della manifestazione e prospettato la possibilità di un ulteriore incontro con la ex esponente delle Brigate Rosse. Dichiarazioni che, secondo i Giovani Udc, «fanno pensare ad una anacronistica e ridicola "rivoluzione culturale" che forse ha lo scopo di distrarre l'attenzione pubblica dai reali problemi che riguardano le opportunità della gente». Ovvero: «I rifiuti tossici del fiume Oliva recentemente documentati dalle operazioni di carotaggio disposti dalla Procura della Repubblica; la disoccupazione dei giovani; il bisogno di infrastrutture per attività agricole; la desertificazione del Paese e delle campagne».
«Altro che rivoluzione culturale! La Calabria - sostengono gli aderenti al partito di Casini - ha bisogno di energia propositiva nuova e non più di rappresentanti delle istituzioni che in anni di mestiere hanno imparato il linguaggio burocratico-politichese. Le aspettative dei cittadini - affermano infine - sono rivolte al cambiamento nel nome della legalità del lavoro, e dello sviluppo e soprattutto della concretezza».