Fiume Oliva (Cosenza). Oggi, presso gli uffici della Procura della Repubblica di Paola, sono stati consegnati i risultati delle ispezioni effettuate dall'Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Calabria) nelle acque del fiume Oliva. Dai riscontri effettuati dal personale specializzato è emersa la presenza di arsenico, fanghi prodotti da impianti industriali e rifiuti derivanti da raffinerie. I carotaggi sono stati ordinati dal procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, che sta conducendo le indagini sullo smaltimento illegale di rifiuti nel corso d'acqua in provincia di Cosenza. L'attività investigativa ha finora coinvolto quattro persone che risultano iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di disastro ambientale. Il procuratore della Repubblica, Giordano, in riferimento all'esito degli accertamenti svolti, ha spiegato nel dettaglio che "Dai 91 carotaggi effettuati sono emersi rifiuti speciali, in particolare fanghi industriali che non potevano essere smaltiti nel terreno, ma dovevano finire in un apposito sito che si trova in Germania. Ci sono poi rifiuti pericolosi ed in particolare è stato riscontrato un picco alto di arsenico. Sono stati poi rilevati degli idrocarburi pesanti e riteniamo che si tratti di scarti di raffineria". Quanto alla paventata ipotesi circa la presenza di materiale radioattivo, il magistrato ha precisato che "Per il momento sulla vicenda della radioattività non possiamo ancora dire nulla perché attendiamo gli esiti delle analisi affidate ad alcune Arpa dell'Italia settentrionale. Per quanto riguarda invece i rifiuti speciali trovati nel letto del torrente, si pone ora il problema della bonifica dell'area".
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