Amantea. Dopo la riunione operativa si è deciso che si andrà avanti fino a giugno
Individuato un sarcofago. Si trivella per capire cosa contiene
di PAOLO OROFINO. Il Quotidiano della Calabria del 22/05/2010
AMANTEA – Riunione operativa per stabilire il prosieguo degli scavi a Valle Oliva, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto smaltimento illecito di rifiuti nocivi, nella zona. Lunedì cominceranno i carotaggi alla briglia sul fiume Oliva, dove nel corso di precedenti indagini è stato individuato una sorta di “sarcofago” di dubbia funzione. Nonsi sa cosa contenga e lo scopo delle trivellazioni è quello di capire cosa ci sia dentro. Nelle vicinanze della briglia diverse persone ed in tempi diversi hanno notato dei bidoni. Le testimonianze, però, ancora non hanno trovato riscontri obiettivi. Alla riunione operativa hanno preso parte il procuratore di Paola, Bruno Giordano, personale di polizia giudiziaria del nucleo ambiente della procura tirrenica, tecnici dell’Ispra e dell’Arpacal, ed i consulenti dell’impresa che sta eseguendo i lavori. Si andrà avanti ancora per 40 giorni. Per la fine di giugno, infatti, tutti gli scavi previsti nei punti “critici” dovrebbero essere conclusi. Nella settimana entrante si tornerà a scavare anche in località Valle del Signore, nell’area della cava dismessa dove sono stati rilevati alti indici di radioattività. Si effettueranno carotaggi fino a venti metri di profondità e si procederà a trivellare pure in senso longitudinale. Dalle prime verifiche dei giorni scorsi, dalla cava sono emerse tracce di uranio e potassio, il che lascia supporre che potrebbe trattarsi di radioattività naturale: le radiazioni in eccesso potrebbero essere originate da una roccia uranifera. Questa ipotesi, se confermata, fugherà i sospetti circa il presunto smaltimento di scorie, sospetti collegati al misterioso spiaggiamento della Jolly Rosso, avvenuto venti anni fa sul lido di Amantea, in un punto che, linea d’aria, dista poco più di tre chilometri da località Valle del Signore di Aiello Calabro e due dal segmento del fiume Oliva dove si trova la suddetta briglia. Da quando siè saputo che la motonave Rosso, l’anno precedente lo spiaggiamento, aveva trasportato bidoni con scorie provenienti dal Libano, un alone di timore ha avvolto tutto il circondario del basso Tirreno casentino. Paura aumentata conseguentemente alle continue indagini sul caso. Adesso siamo arrivati al capolinea di un lungo e travagliato percorso e fra non molto si conoscerà la verità. Per il momento sono stati trovati solo centinaia di metri cubi di fanghi industrali in località Foresta, vicino la briglia. Rifiuti industriali non riconducibili alla Jolly Rosso.