SERRA D'AIELLO - Sembra non esserci pace per la piccola comunità di Serra D'Aiello. In particolare in questo ultimo anno. Prima la chiusura dell'Istituto Papa Giovanni XXIII nel marzo 2009; poi una serie di episodi spiacevoli e alcuni atti vandalici e intimidatori. L'ultimo, in ordine di tempo, che si apprende solo ora, è capitato appena qualche giorno fa, ai danni del parroco del luogo. A don Teofilo, dell'Istituto "Amici di Gesù", gli è stata prima recapitata una lettera anonima di minacce, e poi si è passati ai fatti, con danni alla sua autovettura, come peraltro era capitato qualche tempo addietro pure a don Jean Paul Bamba, allora parroco di Serra e ora guida della parrocchia aiellese.
Non si sono fatti attendere, appena saputa la notizia, gli attestati di solidarietà verso il sacerdote da parte dell'Amministrazione comunale, e della intera cittadinanza di Serra. «Unanime il sentimento di condanna di questi vili atti di intimidazione che rappresentano - è scritto in una nota diffusa da Giovanni De Lorenzo, insieme ad un gruppo di concittadini (lo stesso De Lorenzo vittima anch'egli mesi fa di una intimidazione) - il segnale inequivocabile della debolezza di alcune persone che alla luce di quanto è accaduto nei mesi precedenti, si rifiutano di intraprendere e comprendere quale sia la strada giusta per il cambiamento».
«Consapevoli che la difficoltà dell'essere umano è proprio quella di essere tale - leggiamo ancora nella nota -, bisogna evitare di sconfinare nell'ostilità verso nessuno o tantomeno verso quella categoria di persone, come don Teofilo, che desiderano soltanto operare in armonia e infondere nei cuori della gente quella pace morale e spirituale della quale, mai come in questo triste periodo, in una terra come la nostra già travagliata da tanti, troppi problemi, si sente il bisogno».
Solidarietà e vicinanza a don Teofilo anche dalla Curia di Cosenza che provvisoriamente ha ritenuto di sospendere le attività pastorali del sacerdote per fargli ritrovare la giusta serenità. Per le funzioni religiose, recita un avviso pubblico, bisognerà pertanto andare nella vicina parrocchia di Cleto. Una decisione, questa, che la comunità locale, anche in vista delle prossime celebrazioni del periodo pasquale, chiede però di revocare al più presto.