Jolly Rosso il problema dei problemi,
report Arpacal valori anomali fino a 6 volte superiori al limite
Il Procuratore chiede la bonifica
Riportiamo di seguito due notizie, apparse rispettivamente su Libero e Strill, le quali riassumono un po la situazione attuale in riguardo agli ultimi avvenimenti collegati alla Jolly Rosso e il mistero dei rifiuti dell'Oliva.
Il fatto che il procuratore di Paola Giorndano oggi si stia attivando è certemante l'unica notizia, questa volta positiva, sulla vicenda della Rosso che solo qualche mese fa era stata archiviata. Adesso invitiamo tutti i nostri lettori a porre la massima attenzione sulla vicenda e speriamo che sull'onda dello scalpore provocato dai media in questi giorni si riescano ad ottenre i fondi per la boifica dei siti interessati e la verità su come questi rifiuti sono finiti li dentro.
Leggendo alcuni notiziari locali sembra che il problema non sia rappresentto dall'esistenza dei rifiuti in quella zona ma dal fatto che questo sia diventato una notizia, dando una cattiva immagine della zona. Tralasciando la critica etico-giornalistica sull'idea che diffondere una notizia brutta leda il territorio, non si possono scordare tutte le persone morte di malattie se non altro lontamente riconducibili all'esistenza di questi rifiuti. Ricordare e dare risalto a questi avvenimenti deve essere il monito alle generazioni future e alla politica perché si assumano le proprie responabilità, perché ancora oggi abbiamo il coraggio di parlare di un ritorno al nucleare quando non siamo ancora riusciti a trovare posto per le scorie che abbiamo prodotto 30 anni fa.
Per questo AielloCalabro.Net vuole lanciare un'iniziativa: raccogliere, tramite i commenti del sito o tramite mail (scrivete a info@aiellocalabro.net), tutte le morti sospette che potrebbero essere riconducibili agli eventi raccontati per ricordare e perché questo elenco potrebbe fornire elementi interessanti per capire come sono andate le cose dopo quel dicembre del 1990.
Personamente spero che i politici della zona vogliano far propria questa battaglia che è certamente una delle più difficili della storia del nostro territorio ma che è allo stesso tempo la più importante, permettere che quei rifiuti restino li per sempre significherebbe uccidere il nostro territorio, forse per sempre. Bisogna quindi che sindaci, amministratori, politici e chiunque ne abbia la forza si impegni a trovare i fondi necessari per la bonifica.
Danilo Amendola
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Da Libero:
COSENZA: SCORIE RADIOATTIVE, PROCURATORE CHIEDE BONIFICA
Cosenza, 1 set. (Adnkronos) - La Procura di Paola e' molto preoccupata per i forti sospetti sulla presenza di scorie radioattive nel torrente Oliva e nella zona di Aiello Calabro, nel basso tirreno cosentino. Il capo degli uffici di Procura, Bruno Giordano chiede aiuto alle istituzioni per procedere alla bonifica del sito. ''Al momento non sappiamo quanti elementi tossici ci sono -dice- ne' se sono contenuti in fusti o sono stati sversati nel terreno. Io non posso mandare nessuno a scavare perche' metterei in grave pericolo la salute degli operai, sarebbe una condanna a morte''.
Il dato oggettivo, confermato dalle analisi dell'Arpacal, dal Noe e dai vigili del fuoco, e' che c'e' un valore radioattivo da 3 a 6 volte superiore alla norma e sono stati individuati alcuni radionuclidi di natura artificiale, come il celsio e lo stronzio. Gli elementi sospetti si trovano alla base di una cava che e' stata chiusa agli inizi degli anni '90. Si pensa che proprio da quel momento i rifiuti tossici abbiano fatto ingresso nella zona. Il proprietario pero' e' morto. Alla base del sito sono stati eseguiti altri carotaggi che hanno rilevato la presenza di altri elementi non radioattivi ma comunque altamente inquinanti come il mercurio. Negli anni passati c'e' stato un aumento statistico di morti per cancri e leucemie. Un dato che secondo la Procura di Paola e' collegabile alla presenza delle scorie tossiche nella zona.
Da Strill:
Area contaminata nel cosentino? Report Arpacal
Un report di 34 pagine e' sulla scrivania del Procuratore di Paola, Giordano Bruno. In quel documento redatto dall'Arpacal, consegnato gia' nel mese di marzo scorso, sono contenuti tutti i valori rilevati nelle analisi effettuate vicino al torrente Oliva e nella zona di Aiello Calabro. Il risultato delle misurazioni radiometriche campali e' che in quell'area c'e' una presenza di valori anomali fino a 6 volte superiori al limite consentito. ''Le conclusioni del reportage - specificano dagli uffici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - sono una richiesta di approfondimento dell'indagine, non che l'area e' contaminata''. ''Abbiamo consigliato - continuano - analisi geofisiche e indagini del sottofondo''. (Ink/Ct/Adnkronos)
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