Nuovi accertamenti in località Foresta sono stati richiesti dal sostituto procuratore di Paola, Francesco Greco
Nuovi accertamenti sono stati effettuati ieri mattina in località Foresta dietro disposizione del Pubblico Ministero Francesco Greco della Procura della Repubblica di Paola, ad opera del nucleo speciale d’intervento del comando generale delle Capitanerie di porto, con il supporto della capitaneria di Vibo Valentia.
Le operazioni di accertamento, che continueranno anche nei prossimi giorni, sono conseguenti al sequestro della zona avvenuto lo scorso 25 maggio. Si ricorda che la zona posta sotto sequestro (sei mila metri quadrati di terreno) è compresa tra i comuni di Amantea, Serra D’Aiello, Aiello Calabro e San Pietro in Amantea. L’ipotesi investigativa, messa su dalla Procura di Paola, è che nell’area posta sotto sequestro che va da località Carbonara fino al Salto (briglia) del fiume, vi siano stati seppelliti rifiuti pericolosi, sia per la salute dei cittadini, sia per l’ambiente. Il supplemento di indagine da parte di questo reparto speciale, è stato chiesto dopo le analisi fatte dai tecnici dell’Arpacal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, e dai consulenti nominati dal Pm Greco. In effetti la zona è sotto stretta osservazione da anni, ma in quest’ultimo periodo il susseguirsi di interventi è stato notevole. Fra i cittadini inizia così ad alzarsi il livello di preoccupazione, visto è considerato anche che le operazioni di questi giorni, servono di supporto alle già rilevazioni fatte in passato che hanno comunque dimostrato la nocività dei rifiuti seppelliti.
Dalla relazione sulle indagini eseguite nei mesi scorsi dagli esperti dell’Arpacal, si evidenziava un superamento dei valori di concentrazioni per il Berillio, il Cadmio, lo stagno, il cobalto ed il rame. In relazione a quanto emerso il Procuratore aveva opportunamente interessato della problematica il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il controllo delle malattie (CCM), un organismo di coordinamento tra Ministero della Salute e regioni per le attività di sorveglianza e prevenzione. Mentre le operazioni di questi giorni prevedono il prelevamento di campioni di terreno a diverse profondità, su tutta la zona interessata al sequestro, in modo particolare sul letto del fiume e nelle vicinanze dell’argine, visto anche che pare ci siano dei mucchi di terra apparentemente inspiegabili.
fonte: La Provincia Cosentina [28/6/08]
le foto scattate da noi il secondo giorno degli accertamenti:
4 commenti.
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tifone
Per : (x tifone 30/06/2008 23.00.30)
Magari avrò avuto una formazione in qualche modo attinente....
Comunque , riguardo al dubbio che i fusti contengano elementi radioattivi ,come si leggeva in un altro articolo della stampa locale,è sufficiente un comune contatore geiger da 500 euro per avere una risposta certa.Non credo quindi che i tecnici nominati dalla procura avrebbero avuto difficoltà o dubbi per stabilirlo con certezza. Nel caso che il livello di radioattività riscontrata (parliamo sempre di ipotesi) fosse stata elevata ,mi meraviglierei veramente che la zona non sia stata IMMEDIATAMENTE recintata e presidiata dall'esercito,avviando le pratiche di una emergenza nucleare.
Questo si che sarebbe inconcepibile in un paese NORMALE.
possiamo andare al mare?
VISTO CHE ORMAI LA STAGIONE ESTIVA E' INIZIATA E LA GENTE VA AL MARE, SPERO CHE QUALCUNO DI COMPETENZA PRENDA UNA POSIZIONE E FACCIA SAPERE AI CITTADINI DI CHE ELEMENTI SI TRATTA E CHE CONSEGUENZE POTREBBERO RECARE ALLA SALUTE. CIAO A TUTTI.
x tifone
Sembri uno molto documentato al riguardo... Come mai?
tifone
Se gli elementi chimici fossero quelli della lista,potrebbe essere una buona notizia ;bisognera comunque accertare se siano presenti isotopi. Tuttavia sembrerebbe trattarsi di rifiuti industriali (no scorie radioattive ) solidi !
Mi incuriosisce sapere che tipo di Cobalto è...
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