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Discarica di Giani. Il comune di Lago dovrà restituire alla regione Calabria una cospicua somma

LAGO – Il Comune dovrà, secondo un decreto ingiuntivo del Dipartimento regionale n° 10 (Ambiente e Territorio), restituire 160 mila euro alla regione Calabria. La somma era stata anticipata all'ente locale per spese inerenti la progettazione della discarica di Giani, finanziata da un APQ per circa 4 milioni e 400 mila euro. Poi, come si ricorderà, agli inizi dello scorso anno, le proteste popolari, e il pronunciamento contro la nuova discarica dei consigli comunali dei paesi del circondario, suggerirono all'Amministrazione guidata da Vittorio Cupelli di proporre dapprima (gennaio 2014) una proroga di sei mesi sui tempi di attuazione dei lavori, e poi nel corso dell'estate, la rimodulazione del progetto (da discarica per rifiuti speciali non pericolosi, a impianto di compostaggio e centro a supporto del servizio di raccolta differenziata). Una richiesta, quella del comune di Lago, che venne motivata dalla preoccupazione che la discarica di Giani potesse essere utilizzata per lo smaltimento anche del “tal quale”; e soprattutto in considerazione del forte dissenso espresso da associazioni ambientaliste e dalla cittadinanza del Comprensorio. La Regione però non solo non accolse l'istanza, ma anzi - così si evince dalla narrativa del decreto regionale - diffidò il comune «a voler procedere secondo quanto sancito con la richiamata convenzione», pena la revoca della stessa ed il contestuale recupero delle somme già erogate.

L'atto ingiuntivo regionale, che ora segue alle revoche delle convenzioni riguardanti la discarica, e che prevede eventualmente anche la riscossione coattiva, come si potrà intuire, non è stato accolto di buon grado dal comune di Lago. L'Ente non è affatto intenzionato a restituire la somma e ha deciso di opporsi presso il Tribunale di Catanzaro, competente per dirimere la controversia. Il comune, inoltre, ha appena stabilito di proporre ricorso straordinario, tramite il suo legale di fiducia, Carlo Guarnieri, anche al Presidente della Repubblica. Le motivazioni più urgenti sono spiegate nella delibera di Giunta Municipale del 27 marzo u.s. in cui si chiede la sospensione del provvedimento «ritenendo sussistere – è scritto nel documento – il pericolo attuale di un danno grave e irreparabile qualora, nelle more del giudizio di opposizione, l'Ente fosse costretto a pagare una somma così cospicua che comprometterebbe sicuramente la funzionalità dei servizi erogati alla collettività».
Vedremo come andrà il corso della giustizia. Certamente, se i giudici dovessero esprimersi per la restituzione delle risorse utilizzate per la liquidazione dei progettisti, le già sofferenti casse del municipio, specialmente in questi periodi di crisi, ne risentirebbero in maniera significativa.

B.P.
12/04/2015
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