Cosenza, 05 Lug. 2013 – E’ iniziato il quattro luglio il processo sull’inquinamento del fiume Oliva che vede imputati, con l’accusa di disastro ambientale e avvelenamento delle acque, l’imprenditore di Amantea, Cesare Coccimiglio, ed altre quattro persone che detengono a vario titolo i terreni risultati inquinati.
Tante le parti civili che hanno richiesto alla Corte d’Assise di Cosenza di costituirsi in giudizio. In particolare alcune persone che vivono nella valle e che si sono ammalate di patologie tumorali e i familiari di persone decedute. Tra questi i congiunti di un ex operaio della ditta Coccimiglio scomparso a causa di un linfoma.
Il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria si sono uniti agli enti già ammessi in giudizio ovvero tre dei quattro comuni interessati: Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello. Continua a far discutere l’assenza del comune di Aiello Calabro sul cui territorio ricade la maggior parte dei terreni contaminati.
E anche le associazioni ambientaliste provano a ricostituirsi parte civile dopo essere state escluse nell’udienza preliminare dal Gup di Paola. Insieme al Comitato civico Natale De Grazia, in prima linea sulle vicende che hanno dato origine al processo, ci sono il WWF Italia, Legambiente, il Forum Ambientalista, i Vas e l’associazione Anpana. Un noto albergo ubicato nei pressi della foce del fiume Oliva ha chiesto di costituirsi parte civile a causa delle perdite causate da tale vicenda.
Sulla costituzione di parte civile di associazioni e privati sono state sollevate eccezioni dalla difesa degli imputati, alle quali hanno replicato l’accusa – rappresentata dal dott. Calamita della Procura di Paola – che è intervenuto a sostegno delle ragioni degli ammalati della zona, e i legali delle parti civili. In quell’occasione, aperto il dibattimento, dopo aver discusso su eventuali altre questioni preliminari, verranno ammesse le richieste istruttorie delle parti. Fino al due ottobre tutte le persone che ritengono di aver subito un danno alla salute possono presentare richiesta di costituzione di parte civile alla luce della “elevata incidenza di patologie tumorali nella zona”.
Il comitato civico Natale De Grazia auspica che questa volta siano accolte le proprie richieste “perché vogliamo contribuire a far emergere la verità su quanto avvenuto nell’Oliva – ha riferito il portavoce Posa – nella speranza che il dibattimento possa dare impulso alla soluzione del problema ovvero la bonifica dei siti inquinati”.
Comitato Civico Natale De Grazia
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