In Calabria esistono diversi casi di abbandono di interi paesi. Paesi con secoli di storia alle spalle che scompaiono. Per gli effetti dello spostamento delle popolazioni verso le coste, perché interessati da forti flussi migratori, o perché distrutti da terremoti o alluvioni. A volte vengono abbandonati perché il terreno dove sorgono è interessato da una secolare vicenda di frane e dissesto idrogeologico.
La storia di Laghitello, antico casale di Aiello, è da iscriversi in questo ultimo caso. Ma più che abbandonato, si dovrebbe usare il termine “scomparso”. Il piccolo agglomerato, che proprio 200 anni fa, nel 1811, venne accorpato alla vicinissima Lago, è travolto nel corso del tempo da un segnato destino geologico che agli inizi degli anni ‘50 lo svuota del tutto. È il 1952-3 quando, racconta uno dei due testimoni intervistati per il documentario “Il paese scomparso” del regista Massimo De Pascale, gli ultimi abitanti rimasti si trasferiscono a Lago, nelle case popolari appena costruite. Il cortometraggio, ideato da Sergio Chiatto, Gaetano Osso e Francesco Mazzotta, in occasione del bicentenario dell’accorpamento, racconta attraverso le testimonianze di Nicola De Luca e Francesco Piluso, con immagini attuali e frame del passato, la vita che vi si svolgeva. Il mulino, gli orti, le coltivazioni di grano e “grandiano” (granoturco), le processioni votive in onore della Madonna delle Grazie custodita nella piccola chiesetta, il ponte di legno, a vucata delle donne, i suoni della forgia, lo zampillare delle uniche due fontane pubbliche dove prendere l’acqua per bere e per i bisogni, le partite tra ragazzi col pallone di pezza, le goliardate, la fame, la solidarietà tra i vicini.
La vicenda di Laghitello, che può assomigliare a quella di tanti altri paesini calabresi, sarà al centro di un convegno (Storie di frane e di paesi scomparsi; Laghitello, ricostruzione storica, antropologica e analisi dei fenomeni) che si terrà sabato 17 dicembre a Lago, a partire dalla 11, nell’auditorium delle scuole medie di via Falsetti.
Insieme alle associazioni L’Arcipelago e Coccinella onlus che organizzano l’incontro, patrocinato dalla Provincia di Cosenza, ci saranno l’Istituto scolastico G. Mameli di Amantea, i comuni di Lago e Aiello, la Sigea e l’Istituto per gli studi storici di Cosenza. Nel corso nell’incontro, durante il quale verrà proiettato il cortometraggio citato (10 min. riprese e montaggio Nicola Carvello), interverranno: Sergio Chiatto (Laghitello nella storia); Gaetano Osso e Nicola Paoli (Ricostruzione dei fenomeni franosi nel territorio di Laghitello e Lago); Francesco Mazzotta (Il trasferimento dell'abitato di Laghitello e le ripercussioni sull'urbanistica di Lago). E i professoriGioacchino Lena dell’Istituto studi storici di Cosenza, e Vito Teti, docente di Etnologia e Letterature Popolari dell’Unical che tireranno le conclusioni.
Nelle intenzioni degli organizzatori, «il convegno si pone l'obiettivo di dare una risposta ai tanti interrogativi che ancora circondano le vicende di Laghitello e, soprattutto, di far conoscere alle nuove generazioni una pagina molto importante ma poco nota della storia locale».
Inoltre, «la ricostruzione delle vicende della piccola comunità rappresenta quindi un vero e proprio dovere e anche una forma di tardivo risarcimento per lo scempio di un luogo di estremo interesse, sia dal punto di vista geologico che da quello antropologico».
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