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Una e-mail contro i saldi truccati

Dall'Autorità garante anche un decalogo e un sito web antitruffe
Chi imbroglia rischia multe salate e la chiusura fino a 30 giorni
L'Antitrust con i consumatori
una e-mail contro i saldi truccati


ROMA - Occhio alle fregature, in tempo di saldi il bidone è sempre in agguato. Ma stavolta i consumatori hanno un alleato in più: l'Antitrust. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato per un momento smette di occuparsi di banche, assicurazioni, benzina e tariffe, e forte dei nuovi poteri che la legge le ha attribuito, fornisce alcuni preziosi consigli contro eventuali abusi, per aiutarci a riconoscere una pubblicità ingannevole e a capire se il cartellino del prezzo non nasconde qualche tranello.

L'Authority guidata da Antonio Catricalà, mette a disposizione una a cui segnalare presunti casi di scorrettezza e invita i consumatori a leggere la piccola guida stilata appositamente e pubblicata sul sito internet e a denunciare i casi sospetti così da poter dare il via ad indagini.

Fra i suggerimenti dell'Antitrust, innanzitutto c'è quello di valutare con attenzione il testo del messaggio e di controllare anche i più piccoli caratteri di stampa: a volte, ricorda l'Autorità, informazioni rilevanti sono riportate solo in modo marginale. Poi, occorre verificare sempre che il prezzo indicato sia comprensivo di oneri o spese accessorie (Iva, tasse d'imbarco, quote di iscrizione, spese di consegna, scatto alla risposta ecc.). Certi messaggi pubblicitari, ricorda ancora l'Antitrust, possono essere incompleti e per questo è bene assumere tutte le informazioni necessarie.

Controllare sempre l'effettiva convenienza delle operazioni promozionali (sconti, liquidazioni, numero effettivo dei pezzi disponibili, tariffe). Le condizioni di proposte di finanziamento sia per acquisti che per prestiti personali e mutui (tassi d'interesse tan, taeg, periodo di validità) vanno verificate con attenzione e un occhio particolare va rivolto alla pubblicità "travestita": a volte in contesti dall'apparente natura informativa o di intrattenimento (stampa, programmi tv), possono nascondersi forme di pubblicità occulta.

Se il prodotto è pericoloso, avverte ancora l'Authority, la pubblicità deve dirlo: occorre leggere sempre con attenzione le avvertenze inserite nella pubblicità e nella confezione del prodotto. La pubblicità deve sempre considerare e rispettare la tutela fisica e psichica dei minori: alcune promozioni, non ingannevoli per gli adulti, possono invece indurre in errore bambini e adolescenti.

Ricevuta una denuncia, l'Autorità può dunque avviare un'indagine e, grazie ai maggiori poteri che le sono arrivati dalla nuova legge entrata in vigore nell'aprile scorso può, ad esempio, ottenere copia del messaggio pubblicitario anche attivando la Guardia di Finanza e infliggere multe quando le vengano rifiutate informazioni o la documentazione necessaria. Le sanzioni sono maggiorate nel caso in cui siano state fornite false informazioni.

L'Autorità può ora intervenire direttamente nei confronti dell'operatore pubblicitario che non ha ottemperato alle indicazioni ricevute, sia con multe sia, in casi più gravi, disponendo la sospensione dell'attività per un periodo di massimo 30 giorni.

fonte: La Repubblica
09/07/2005
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W i saldi


PIRITO DI LUPO

BEL COMMENTO...DA DOMANI INVECE DI CHIEDERE UNO SCONTO SUPPLICHERO' DI POTER PAGARE IL DOPPIO,COSI' SARO'SICURA DI AVER FATTO UN'OPERA DI BENE.


Preciso subito di essere un commerciante e come tale mi permetto di dire la mia sui saldi, oggi come non mai il commercio attraversa una fase critica e difficile per tanti aspetti che non stò qua a dettagliare ma in questi ambiti, sono interpetrati da noi commercianti per cercare di eliminare l'invenduto della stagione ,anche con sconti fino al reale prezzo di costo, quindi senza guadagno, ma cosa veramente poco nobile e obbiettivo quando ci viene richiesto ulteriore sconto oltre quello applicato ,come se fossimo dei super ladri che avremmo il coraggio di rincarare a dismisura il prezzo reale del bene.Oggi si da colpa a l'Euro e a noi commercianti di vender caro, ma vi dico che oggi come non mai e difficile fare il commerciante, e vorrei far capire che noi per forza maggiore dobbiamo guadagnare sui beni venduti altrimenti si chiude , " dicitimillu vui sinnò cumu se fà" . scusatemi per lo questo sfogo ma spesso si a l'abitudine di chiedere sconti anche non in periodi di saldi , mi sembra ingiusto e non corretto,anche se questo modo di fare e tipico delle persone del sud e non di quelliche magari vengono da fuori , e come se un impiegato statale quando si presenta allo sportello postale per riscuotere lo stipendio l'impiegato chiedesse se accetta di fare uno sconto allo stato magari di 50 € "u sa chi vidisse, scioperi bumbe ecc.." quindi vi prego a Voi tuttidi rispettare la categoria commercianti anche perchè , ognuno lo può fare quindi.... Ciao a tutti.

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