Scritto da s. s. - Calabria Ora 10/03/2009
AMANTEA - Due distinte riunioni presso la sede della Provincia di Catanzaro, di cui è presidente Wanda Ferro, non sono servite a convincere i Comuni del Basso tirreno cosentino (Amantea e Belmonte Calabro) a prender parte alla gestione del mega-depuratore di Nocera Terinese, così come proposto più volte dall’Ato2.
Lo stesso presidente Ferro non è ancora riuscito a strappare una promessa di pagamento agli stessi Enti locali per quel che concerne gli arretrati, in materia di depurazione. Seppure, infatti, le trance non ancora liquidate sono poche e fanno riferimento agli anni recenti, gli stessi vanno inserite in un contesto di mancato controllo e gestione da parte dell’Ato2 e delle società sub appaltatrici del servizio.
Tale stato di cose, infatti, è stato già ampiamente documentato dai commissari straordinari del Comune di Amantea che hanno citato in giudizio l’Ato2 chiedendo, per i danni arrecati al comprensorio, una somma di circa quattordici milioni di euro. In merito, inoltre, alla gestionde dell’impianto, lo stesso Comune di Amantea si è rifiutato di accettare la proposta dell’Ato2 in quanto l’opera presenterebbe dei difetti di progettazione e realizzazione.
Sarebbe poco consigliabile, quindi, in tale contesto - per come fatto rilevare nella relazione allegata all’atto di citazione depositata presso il Tribunale di Catanzaro - farsi carico di un impianto che non potrà mai garantire efficacia ed efficienza. E di rimetterlo in sesto neanche a parlarne, verrebbe a costare troppo. Insomma, pare proprio che l’Ato2 dovrà dare maggiori garanzie se vorrà ottenere, da questo momento in poi, il pagamento del servizio.
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