![]() |
||||||||||||||||||
|
![]() La violenza negli stadiI problemi del calcio dilettantistico e nazionale.![]() È diventata quasi un’abitudine assistere nei settimanali incontri a violente risse tra i giocatori delle squadre rivali che, per più o meno futili screzi, regalano al pubblico che assiste, scene dall’atmosfera "far- westneriana", e un esempio lampante è stato l’incontro tra la squadra del Campora contrapposto al Piretto, di domenica scorsa, che ha portato alla squalifica di dirigenti e giocatori di entrambe le squadre per aver messo in scena il peggiore degli spettacolo a cui si potesse assistere… scene da arena, difficili da dimenticare e, anche, da accettare in quanto evidenziano i bassi livelli del calcio odierno dilettantistico, anche se gli esempi delle squadre di calcio professionistiche, cioè di categorie superiori, non sono migliori e, anzi, danno vita a scene, tra i tifosi, di ordinaria follia, a volte mossi da motivazioni razziali e politiche, a volte per il semplice gusto della violenza. Tali intemperanze sono state le cause scatenanti di sospensioni di partite a livello internazionale che hanno messo in cattiva luce il calcio italiano per la sicurezza negli stadi. A tal proposito è anche intervenuto il ministro degli Interni, Pisanu, che ha dichiarato, spinto dall’insostenibile situazione, che, se si continua su tale direzione, gli stadi verranno chiusi. Questi episodi, nel crudo del loro significato, manifestano la grande perdita dei valori importanti della società , e soprattutto, del gioco del pallone, uno sport di squadra che dovrebbe unire e, spesso, divide, che dovrebbe essere fattore di crescita umana e personale, che dovrebbe determinare lo sviluppo dello spirito di squadra e, invece, con tali atti, accentua soltanto la discesa della passione vera per un gioco sempre più corrotto dal codice della violenza e delle discriminazione. Rosanna Lepore23/04/2005 |
|
||||||||||||||||
AielloCalabro.Net® - Copyright 2004-2005 - all Right reserved
|