Franco Pedatella
Fratello Partigiano, oggi cadesti
Temesa Vola
Quando il cannone tuona e rugge Marte
Il volo degli aquiloni
Per la Festa del papā 2014
Per la Festa della Donna 2014
Ciccio Pagliaro, morto emigrante
Europa cristiana e i migranti
Contro l’abolizione delle Province
In morte di Margherita Hack
Manif fine anno Istituto Comprensivo
urlo č nemico della riflessione
Morte di Rita Levi-Montalcini
Per Il silenzio dei vivi
Sinistra č
Per il pensionamento di Alfredina
La Fiera di Amantea-1
Poesia. Si vince il malcostume
Pensionamento Maiorca Launi
Per il terremoto in Emilia
Composizione dedicata alla Mamma
O Milanesi, Milanesi miei
A Pino Grandinetti
Privilegiato sei!
Attento Monti
Otto marzo 2012
Dedicata a tutti gli innamorati
La scuola risorsa del Paese
Neve, grande maestra
abolizione del valore del titolo di studio
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Un'altra composizione di Pedatella: O Milanesi, Milanesi miei.

Il brano è stato ispirato dalle notizie relative a fatti di corruzione che hanno coinvolto la Giunta Regionale della Lombardia ed il suo presidente, Roberto Formigoni.

O Milanesi, Milanesi miei.

O Milanesi, Milanesi miei,
che contro il Barbarossa siete accorsi
e in fitta schiera in tanti vi stringeste
intorno ad Alberto da Giussano,

ma quello vero, cui ‘l Comun fu a cuore;
che nelle vie levaste barricate
per cinque giorni all’Austro invasore
e al mio paese, Aiello di Calabria,

pronti accorreste quando il terremoto
le poderose dalle fondamenta
mura divelse e il pianto a madri e spose
d’occhi strappò in risposta ai lamenti

che uscivano pietosi da macerie;
non più scegliete a governare il regno
chi come il Nazareno si presenta
in motti e gesti, ma il pensier gli vola

a dispendiosi viaggi alle Maldive
al pari di un comune vacanziero
o villeggiante che la voglia prende
di festeggiar, malgrado tutto intorno

cresca chi astretto è a tendere la mano
ed ei no ‘l guarda, d’altro attratto e intento
al godimento pronto del momento,
che ignora chi n’è privo ed ha bisogno!

Così non fece mai il Nazareno,
che accorse dove si chiedéa di lui,
ovunque per portare il suo soccorso.
Perciò vogliate eleggere in futuro

a governar la vostra bella terra
chi veste il saio e il piè gli punge il rovo
e del dolor che prova non si cura,
perch’altri al mondo soffre e niun l’ascolta.

 

Cleto, 19 aprile 2012 Franco Pedatella

02/05/2012 22:36:17
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