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25 aprile: Festa della Liberazione. I conti con il passatoI conti col tempo25 APRILE 2009 - Proviamo a fare un po’ i conti col passato. I conti aritmetici, intendiamo. Scopriremo che, per avere una qualche memoria diretta della Liberazione (quella formata dai ricordi di un bambino che allora frequentava la prima elementare) oggi bisogna avere almeno settant’anni. E che per conservarne una memoria adulta (quella, cioè, di una giovane donna o di un giovane uomo del 1945) è necessario essere ultraottantenni. Un tempo enorme, una distanza immensa. Potremmo ricostruire la storia del dopoguerra raccontando uno dopo l’altro tutti i 25 Aprile che ci separano dal primo. Ognuno di noi coi suoi ricordi, con le sue percezioni. Annacquare i valori della Resistenza è il modo più diretto per colpirne altri: l’uguaglianza, la giustizia, la solidarietà. Contro questa malattia esistono, a volerli usare, potenti antidoti. La scuola, per esempio. Ma ce n’è uno speciale: quello che ancora resiste alla feroce contabilità del tempo. Il resto del "Filo Rosso" è di Teresa Mattei, classe 1921. Nel 1945 era una partigiana combattente della «Brigata Garibaldi». «Nella nostra lotta contro la dittatura fascista, la guerra e gli occupanti tedeschi eravamo così pochi, così privi di mezzi, ma così uniti nella volontà e nel pensiero, così decisi a contrastare il fascismo e la guerra a costo della vita, che abbiamo vinto! Un nuovo fascismo strisciante e insieme sfacciato è stato sdoganato in Italia dai troppi silenzi, dai troppi interessi particolari che hanno accecato chi in Parlamento avrebbe dovuto erigere un diga invalicabile alla svendita della nostra democrazia al potere del denaro e del mezzo televisivo con il quale si ottiene questo consenso ottuso». «Oggi come allora questa nuova dittatura morbida ci impone di sentirci più che mai uniti, più che mai arrabbiati e decisi a vincere ancora, uomini e donne, vecchi e giovani, strappando la maschera a tutti coloro che sognano di farci ridiventare sudditi e non più cittadini, così come abbiamo affermato nella nostra Costituzione Repubblicana. Lottiamo insieme contro questa mostruosa connivenza, combattiamo l’opportunismo e la resa, ritrovando la nostra capacità di agire con ogni mezzo, in nome dei tanti nostri caduti, portando avanti il loro ed il nostro ideale di giustizia e di libertà». GIOVANNI MARIA BELLU25/04/2009 |
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