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3 domande su FaceBOok, con Daniele Bocciolini
1) Daniele, ma che opinione ti sei fatto della TV italiana?"In una definizione credo sia piacevolmente orribile! 2) Se potessi condurre un programma, su quale rete vorresti debuttare, con quale partner e che tematiche affronteresti?"Beh, io sono abbastanza tradizionalista: Mamma Rai è Mamma Rai è non posso che dire: la rete ammiraglia, Raiuno! Ora che mi ci fai pensare, Mister Del Noce sta lanciando tutte giovani conduttrici donne...ma i conduttori uomini? Lo dico sempre che prima o poi finiremo per fare le "quote azzurre"! Approfitto per fare un appello: chissà mai lo colga! Quanto al partner, senza ombra di dubbio, Massimo Giletti: lavoro con lui da oramai tre anni ed oltre ad essere un ottimo conduttore, uno dei pochi in grado di far bene sia l'informazione che l'intrattenimento, è una bravissima persona, umile e rispettoso nei confronti di tutti. Mi piacerebbe dare voce alla gente vera, che si alza la mattina alle 6.30 e torna a casa quando è il tramonto, ai ricercatori che prendono 800 euro al mese, alle casalinghe, ai volontari, agli anziani che combattono per ottenere la "Social card", alla generazione di quei giovanissimi, dei quali fa comodo parlare solo male, e a tutte le persone che in tv stanno oramai scomparendo, insieme ai veri valori." 3) Da avvocato, è giusto spettacolarizzare i processi in TV?"Se tutto ciò fosse fatto da persone dotate di un minimo di competenza in materia giudiziaria, non avrei nulla in contrario. Credo che l'opinione pubblica vada educata, non fomentata. Purtroppo invece, pur di far alzare l'audience, si preferisce cavalcare l'onda del giustizialismo, dimenticando alcuni principi basilari per la nostra democrazia, come la presunzione di non colpevolezza. In Italia, appena una persona viene iscritta nel registro degli indagati, non si antepone mai al nome la parola "sospettato", ma la si dà già colpevole, invocando il massimo della pena, senza sapere nemmeno cosa si sta dicendo. Mi trovo a frequentare quotidianamente le aule di giustizia e posso assicurare che per un imputato, innocente o colpevole che sia, il processo è già una condanna. La televisione in alcuni casi farebbe bene a fare un passo indietro: chiunque merita rispetto e le carceri sono piene di innocenti, fa bene ricordarlo ogni tanto, anche se non fa notizia!"
Eleonora Pucci17/04/2009 |
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