L’ondata sangiovannese per le selezioni a tempo determinato. Inseriti parenti di consiglieri e dirigenti.
C’è la sorella di Piercarlo Chiappetta, inserita in extremis, consigliere provinciale del partito democratico. E poi ci sono tanti figli, nuore e nipoti di dirigenti e di funzionari dell’amministrazione provinciale, fra gli assunti a tempo determinato. Questo solo per la prova effettuata il 14 agosto. Per quella del 24 dicembre si sa che compare Maria Jimenez, candidata del gruppo Maiolo alla segreteria regionale del Pd, poi improvvisamente ritirata. Ma non è solo questo a scaldare gli animi per un problema evidente che vede un’ondata anomala di sangiovannesi. Come se nella cittadina che ha dato i natali all’attuale Presidente ed al suo predecessore scorresse la conoscenza di Gioacchino. Non necessaria, visto che per alcune promozioni dalla categoria B/1 alla C/1 sembra che, invece del titolo culturale necessario (il diploma di scuola media superiore) sarebbe stata esibita la licenza di quinta elementare. Si svolge nei meandri della discussione sul personale il crocevia dell’esperienza dell’ex deputato diessino alla guida dell’ente. Abile e intelligente, migliorista nell’animo, in sella da tre anni e mezzo grazie ad una buona capacità persuasiva (e ad un’abilità di comunicazione alimentata da una stampa fin troppo amica) Oliverio appartiene alla schiera di quegli amministratori certamente onesti ed incapaci di trarre vantaggio patrimoniale dalla loro gestione, ma immersi in una nuova concezione di clientelismo clientelismo politico. Chi gli ha consigliato di seguire la moda da prima repubblica di convocare le prove selettive nei periodi di festa non gli ha reso un buon servizio. Perchè proprio nelle pieghe di quelle date e nei cognomi che si ripetono si nasconde l’insidia del particolarismo. Quando sono stati stipulati i contratti collaborativi e continuativi ai sensi della legge 296? Alcuni molto tempo fa, quando era Presidente del l’amministrazione Antonio Acri. Altri sono stati voluti dall’attuale numero uno di Piazza XV Marzo, che proviene da quella sinistra antagonista che negli anni settanta ed ottanta denunciava i metodi del pentapartito clientelare.
A.L.
