Senza vergogna. Così ieri il sommario della prima pagina. Nulla di più azzeccato, visto l’andazzo del concorsopoli cosentino. Ovviamente non sono mancate le telefonate e gli interventi dei cosiddetti “autorevoli” e “ruspanti” politici locali. Nulla di più sbagliato. Intervenire sulla direzione della testata è stato decisamente fuori luogo. Chi ha avuto modo di conoscermi e di conoscere la squadra, sa che l’indipendenza più volte dichiarata della Provincia Cosentina non è un proclama buono da dare in pasto ai talk show delle veline mascherate di turno. È un giornale che rispetta il lettore e lo informa di tutto ciò che accade. Era nostro dovere informare i tantissimi disoccupati che si barcamenano ogni giorno alla ricerca di un posto di lavoro, che l’ente provinciale ha indetto un concorso, le cui selezioni si sono tenute il 14 agosto e il 24 dicembre. E che le assunzioni sono avvenute immediatamente dopo, con relativa firma del contratto a tempo determinato e che l’elenco di questi giovani è formato per lo più da persone cosiddette di “apparato” ovvero di partito. Lungi da noi generalizzare, ma suona strano che parte dei privilegiati siano ex diessini ed ex Margherita: quindi del Partito Democratico.E qualcuno venisse a smentirlo. Tra questi anche giovani che svolgono regolare professione libera o titolari di piccole aziende, quindi un di più per loro e un posto in meno al vero disoccupato. Ma è il posto pubblico, cui si accede “per grazia ricevuta”. Insomma pensavamo che con il concorsone si fosse esaurita la vena clientelare della politica calabrese (per dovere di cronaca l’esecutivo Oliverio presenta all’interno un rappresentante dell’allora sfornata regionale, Ferdinando Aiello di Rifondazione Comunista). E invece no. Anche dal presidente Oliverio (come da Loiero) ci aspettavamo qualcosa di più. E anche stavolta siamo rimasti delusi. Dagli automezzi forniti agli assessori provinciali e il relativo abuso, sino al concorso “sistemamici”, Oliverio ha dato il meglio di sé. E ciò nel silenzio più assoluto dell’opposizione. Fate un piacere alla Calabria:togliete il disturbo togliete il disturbo.
di Antonello Troya