AIELLO CALABRO – La richiesta è del gruppo di “Alleanza di Progresso per Aiello” che in una lettera sollecita l’iniziativa per ricordare la figura del Pontefice.
“Con Giovanni Paolo II – è scritto in una nota - se ne è andato un grande Papa che ha caratterizzato in maniera indelebile la storia dell’umanità nell’ultimo secolo. La partecipazione emotiva ai funerali di tutti i Capi di Stato e di milioni di persone – spiegano - è la prova più evidente che il Suo Pontificato ha suscitato attenzione e rispetto nel mondo intero”.
Alleanza di Progresso, nel prosieguo della missiva, illustra il significato dell’opera di Wojtyla, soprattutto l’importanza che ha rivestito per i giovani. “Il suo – dicono - è stato un messaggio di speranza, un monito per le giovani generazioni a pensare al prossimo senza privilegiare il consumismo, evitando di schierarsi sempre e soltanto dalla parte del più forte, sapendo che, prima dell’economia, è più importante globalizzare la solidarietà”.
La motivazione che ha spinto AP a chiedere l’intitolazione della Casa delle Culture, come tengono ad evidenziare, non è casuale. “Giovanni Paolo II, infatti ha saputo ascoltare tutti, credenti e non credenti, cattolici e rappresentanti di altre religioni perché la Sua azione – chiariscono - è stata sempre finalizzata a fare incontrare culture e esperienze diverse nella certezza che l’unico motore della storia è l’uomo. Siamo certi che l’Amministrazione Comunale avrà la sensibilità necessaria per accettare questa proposta che, nella sua semplicità, potrà rappresentare il dovuto omaggio del nostro paese a quello che certamente è stato l’unico vero simbolo dei nostri tempi”.
Relativamente a questa proposta, c’è qualcuno in paese che, pur riconoscendo la grandezza di Giovanni Paolo II, la ritiene frutto dell’onda emozionale del momento.
Vedremo se nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale intenderà accettare e fare sua tale proposta. Siamo al corrente, comunque, già da diverso tempo, che la Casa delle Culture (o perché no? delle Memorie o dei Ricordi) che funge pure da Sala del Consiglio comunale, da centro polivalente (conferenze, mostre e, nel prossimo futuro, magari, accogliendo la biblioteca e parte dell’archivio storico comunale), potrebbe più verosimilmente essere intitolata al poeta secentesco Francesco Della Valle. Una scelta questa che si inscrive in un organico progetto di recupero della storia e degli uomini illustri della cittadina. D’altronde, del poeta nostro, che in molti purtroppo non conoscono, si sono occupati personaggi della levatura di Benedetto Croce e di Antonio Piromalli.
Il dibattito è aperto.