Aiello Calabro tra precarietà nell'azione di governo municipale ed assenza di democrazia partecipata. Una lettera aperta di Tonino Simone, voce critica dei Diesse della provincia di Cosenza
AIELLO CALABRO – “La cittadina tirrenica è una realtà sociale e territoriale, da anni in preda ad un costante processo di isolamento e marginalizzazione sociale, economica ed urbana”.
A sostenerlo, in una lettera aperta destinata ad accendere il dibattito nella comunità locale, è l'ingegnere e geologo Tonino Simone, una voce critica all'interno dei Democratici di Sinistra della provincia di Cosenza (candidato tra l'altro nelle passate elezioni al comune di Rende con la lista capeggiata da Mimmo Talarico, ndc), che ad Aiello ci passa alcune stagioni dell'anno. Nell'intervento – che giunge proprio a metà mandato dell'Amministrazione comunale di Centrosinistra, eletta nel giugno del 2004 –, Simone spiega tale processo di isolamento come “frutto di una ventennale assenza di progettualità politica, di assenza totale di spazi di democrazia partecipata, di anacronistica ed arcaica concezione della politica”. Una politica, secondo l'autore del documento, “assurta a rango non di strumento a servizio della collettività, ma a mezzo necessario a facilitare il carrierismo e la difesa di interessi di parte e di pochi”, e che si sarebbe marchiata “di elementi di autoritarismo e personalismo fine a se stesso, ingessando ed impedendo volutamente il libero dibattito, la partecipazione democratica alle scelte di governo della parte più libera e sana della collettività, i giovani e le donne, così come la parte più dinamica ed avveduta, anche sotto il profilo culturale, della realtà locale”.
La situazione descritta però, secondo quanto si legge, relativa anche alla mancanza di un ricambio generazionale, non solo anagrafico, ma anche culturale ed intellettuale, della classe dirigente, sarebbe al capolinea poiché - spiega Simone, riferendosi ai risultati delle ultime elezioni amministrative - si comincia a registrare una domanda di ricambio ed esigenze di rinnovamento che vengono dalla parte più sana della cittadinanza.
Dopo le critiche alla classe politica di maggioranza, è la volta di quelle rivolte al movimento politico di opposizione che si riconosce nel simbolo della “Pigna” (Alleanza di Progresso per Aiello, ndc), “nato – secondo quanto afferma il diessino - con buoni propositi, in quanto baluardo nella difesa dei valori giuridici e civili dei diritti dei cittadini e sensibile all'esigenza di partecipazione democratica” ma che però “in questi ultimi tempi, purtroppo, sembra aver perso smalto non fosse altro per il fatto di prediligere il confronto tra le Istituzioni nelle Istituzioni, estraniando la collettività dai processi di democrazia partecipata”.
“L'opposizione sbaglia – ribadisce ancora Tonino Simone - se non comprende che si governa insieme ai cittadini, se non comprende che si fa politica tra la gente ed in piazza, prima ancora che nelle sedi istituzionali come il consiglio comunale”. “Se si capisce in tempo tutto questo – conclude -, forse si ha la speranza di un concreto cambiamento nel modo di concepire e fare politica anche ad Aiello Calabro”.