Intervista ai genitori Jane e Alfred
Conosciamo i genitori di Lisa Caputo Nowak, Jane e Alfred Caputo, attraverso le email che ci scambiamo periodicamente. A loro – desiderosi, al pari della figlia Lisa, di visitare l'Italia - abbiamo rivolto alcune domande.
Dopo gli incidenti del Columbia e del Challenger, come avete vissuto questa esperienza di Lisa, prima e durante la missione STS-121?
I nostri timori, prima e durante la missione del Discovery (dal 4 al 17 luglio scorsi, nda), sono stati più o meno simili a quelli che, nel corso della vita di nostra figlia, abbiamo provato altre volte. Come quando da piccola provava a fare qualcosa di nuovo in cui avrebbe potuto farsi male (scendere le scale per la prima volta, andare in bici, o guidare la macchina). Naturalmente, nessuno di questi eventi si può confrontare con il lancio nello spazio, ma la risolutezza della Nasa nel correggere gli errori del passato ed evitare ogni tipo di rischio per gli astronauti ci ha dato la giusta tranquillità.
Quali sono stati, in particolare, i vostri pensieri e le vostre sensazioni durante la missione?
Chi ha guardato i video mandati in onda dalla Nasa, o letto le interviste alla stampa, ha potuto rendersi conto del forte entusiasmo di Lisa di fronte ad un evento così importante. Si trattava della realizzazione del sogno della sua vita. Ed i nostri sentimenti, nel condividere questo suo successo, sono stati di orgoglio e di amore.
Nel mentre a Cape Canaveral si aspettava il momento del lancio, eravate insieme ai genitori degli altri astronauti. Come avete vissuto questa esperienza.
I genitori e le famiglie di tutti gli astronauti sono uniti da un particolare legame. In quella occasione, abbiamo condiviso un'indescrivibile sentimento di comprensione e solidarietà che ci ha rasserenato.
Signor Caputo, avete avuto modo di parlare con vostra figlia nel mentre era in orbita?
Siamo stati incollati agli schermi della Nasa Tv che trasmetteva le immagini dello Shuttle per tutto il tempo. A Huston, mia moglie Jane, assieme al marito di Lisa Richard ed i bambini, ha avuto la possibilità di una breve teleconferenza. Inoltre, potevamo regolarmente mandare e ricevere email. La possibilità di avere un continuo contatto con lei ci ha molto rassicurati.
Soddisfatti della missione e del lavoro di Lisa?
Certamente. Quella a cui ha partecipato nostra figlia Lisa è stata una missione molto importante con la quale la Nasa ha potuto riprendere la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale e verificare nuove particolari tecniche di riparazione e controllo proseguite con la missione Sts-114 di settembre, e che continueranno con la missione Sts-116 programmata per il prossimo dicembre.
Siete fieri di avere una astronauta in famiglia?
Fieri di tutti e tre le nostre figlie, dei nostri tre generi e dei nostri sette meravigliosi nipotini.
Quanto siete legati alle origini italiane?
Siamo molto contenti che la Comunità italiana qui negli Stati Uniti, come anche in Italia, riconoscano le radici italiane di Lisa. Tutte le nostre tradizioni familiari sono fondate sulle radici italiane. Il mio personale desiderio è quello di poter imparare, prima o poi, a parlare italiano.
Verrete presto a visitare l'Italia, in particolare la Calabria e la Sicilia, le regioni d'origine della vostra famiglia?
In Italia siamo stati soltanto una volta nel 1993. Ma abbiamo visitato il nord e del sud conosciamo solo Sorrento e Capri. Jane ed io saremo a Roma la prossima primavera, dal 18 al 25 marzo. Sarà l'occasione giusta per prolungare la nostra permanenza e visitare le città natali dei nostri nonni e genitori.