Lisa Caputo Nowak, più volte protagonista sulle colonne del Quotidiano della Calabria che l'ha seguita prima, durante e dopo la missione STS-121 dello Shuttle Discovery del luglio scorso, ritorna a far parlare di sé. Questa volta è il Corriere della Sera, nella sua edizione online, ad occuparsi della astronauta italo-americana con una breve intervista di Alessandra Farkas.
Nell'articolo pubblicato ieri – corredato da una interessante galleria fotografica - la Nowak racconta la sua esperienza spaziale durata 306 ore, 37 minuti e 54 secondi sulla navicella Discovery da cui ha potuto osservare lo «splendido pianeta Terra tutto bianco e blu, ma senza più confini geografici e politici», e maturare la convinzione «che è possibile, per tutti i popoli della Terra, cooperare, rispettarsi ed amare le rispettive differenze, sia sul Pianeta sia fuori da esso». Come nell'ambito della Stazione Orbitante Internazionale, al cui progetto collaborano 15 partner internazionali, tra questi l'Italia, il cui contributo scientifico è stato notevole, sia attraverso la partecipazione a diverse missioni spaziali dei tre moduli Leonardo, Donatello e Raffaello, sviluppati dalla società Alcatel Alenia Space per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana; che con diversi astronauti italiani impegnati nei programmi spaziali della Nasa (nella missione Shuttle della estate 2007, per esempio, parteciperà il nostro Paolo Nespoli).
Lisa Caputo Nowak, nell'articolo in questione, dice a chiare lettere che si sente italiana al 100% e che ha tifato Italia nell'ultimo campionato del mondo, mentre era a bordo della Discovery. Una italianità di cui vanno fieri anche i suoi genitori. E in Italia, Lisa ci vorrebbe venire al più presto, per visitare – dichiara al Corriere - «i miei tanti parenti che vivono sparsi tra Aiello Calabro, Lucca, Catanzaro, Padova e Randazzo».
Proprio da Aiello Calabro (Cs), infatti, discende il ramo Caputo. Il nonno paterno di Lisa, Antonio Gensimone, all'età di appena di 5 anni, era partito dal piccolo paesino del basso Tirreno cosentino con i genitori Rosario e Cristina Bruni alla volta degli States. Era il 1913. Da allora, la famiglia Caputo si è stabilita nel Maryland, nella città di Rockeville (a 20 minuti di macchina da Washington), dove vivono attualmente i genitori di Lisa, la madre Jane Bonaventura (di origini siciliane) ed il padre Alfred.
Lisa ora è diventata un ottimo ingegnere aerospaziale. Un mestiere certamente non semplice e carico di grandi responsabilità che tuttavia riesce a conciliare con quello di moglie (è sposata con Richard Nowak) e soprattutto di mamma di tre figli (Alexander, Katrina e Alyssa). Nata nel 1963, si è laureata nel 1981 alla High School di Rockville, nel Maryland. Ha conseguito un bachelor in scienza e ingegneria aerospaziale all'Accademia navale degli Stati Uniti nel 1985; mentre nel 1992, ha ottenuto un master in scienza nella costruzione aeronautica e di assistente tecnico aeronautico ed astronautico alla scuola postlaurea navale degli Stati Uniti. Dal 1996 lavora alla Nasa presso il Johnson Space Center, una esperienza molto importante che l'ha portata ad essere inserita nella missione del Discovery Shuttle.
Intanto, nel paesino calabrese, luogo di origine del ramo Caputo, già fervono i preparativi per organizzare una futura visita dell'astronauta alla quale sarà data la cittadinanza onoraria. Già, da quanto ne sappiamo, sono stati presi contatti con il giornalista Paolo D'Angelo della Italian Space Society e con l'astronauta Umberto Guidoni che, verosimilmente, farà parte dell'evento che con ogni probabilità si terrà nella primavera inoltrata del prossimo anno.