Azione cattolica prende posizione sul referendum
Azione Cattolica Italiana - Presidenza nazionale
Roma 10 giugno 2006
Il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, riunito a Roma il 10 e 11 giugno, ha approvato all’unanimità un documento sul referendum costituzionale.
L’Azione Cattolica Italiana è stata sempre particolarmente sensibile alla tutela e alla promozione attiva dei valori riconosciuti e sanciti dalla nostra Carta costituzionale: sia offrendo un contributo significativo alla sua nascita, sia continuando a promuovere iniziative ordinarie – di natura culturale e formativa – e straordinarie – come l’attivazione negli anni passati di un “Osservatorio” sulle riforme costituzionali.
La Costituzione italiana nasce come un patto costitutivo, che pone alla base dell’intera comunità nazionale un orizzonte di valori condivisi, protetti da un ordinamento che intreccia, in un equilibrio sapiente ed esemplare, principi e regole, diritti e poteri.
Per queste ragioni, l’Azione Cattolica Italiana valuta negativamente ogni tentativo di modificare la Costituzione con metodi che non siano il frutto di larghe intese tra le forze politiche, come è avvenuto in parte nel 2001 con la riforma del Titolo V, e, in misura ancor più profonda e radicale, nel 2005, ad opera di un diverso schieramento politico.
Nei confronti di quest’ultima riforma costituzionale – sulla quale la Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica espresse a suo tempo, in un comunicato ufficiale, serie riserve sul piano del metodo e del merito – il 25 e 26 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi con un referendum confermativo. A differenza dei referendum abrogativi – come quello sulla fecondazione assistita della primavera 2005 – che richiedono un quorum del 50% degli elettori (dove quindi l’astensione ha un peso diretto sull’esito del voto referendario), il referendum confermativo non prevede alcun quorum: il voto, di conseguenza, assume il valore di un atto irrinunciabile di partecipazione democratica. In tale prospettiva, l’Azione Cattolica:
• riconosce il valore cruciale che assume il referendum confermativo per la vita e il futuro del paese e per gli equilibri complessivi su cui si regge la nostra civiltà giuridica e, di conseguenza, raccomanda vivamente una partecipazione informata e responsabile al voto;
• mette in guardia contro ogni strumentalizzazione del voto referendario, che non deve caricarsi di valenze politiche improprie e, per questo, dev’essere sottratto alla logica bipolare degli schieramenti;
• continuerà ad adoperarsi per favorire occasioni di studio, riflessione, dialogo, in spirito di concordia e di autentica partecipazione civile;
• segnala le iniziative di approfondimento, valutazione e proposta, promosse sulla propria stampa e ai diversi livelli della vita associativa;
• invita a considerare con attenzione i contributi offerti dalla FUCI, dal MIEAC e in particolare i risultati di un’iniziativa congiunta del MEIC e dell’Istituto Bachelet [PDF - 16Kb] , dove sono esaminate in modo analitico e argomentato anche le principali questioni di merito;
• sollecita le forze politiche affinché, qualunque sia l’esito del referendum, non s’interrompa il dibattito sulle riforme costituzionali, ma possa anzi essere ripreso con un metodo che sia frutto della più ampia convergenza fra i diversi schieramenti politici e di un diffuso coinvolgimento della società civile.
Ufficio Stampa
24/06/2006
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