AIELLO CALABRO – Il cantiere Afor della cittadina è in subbuglio. Lo sono i circa quaranta operai idraulico-forestali ed i sindacati che li rappresentano. I motivi che hanno causato malumore e preoccupazione sono relativi alla sostituzione, a pochi giorni dalle elezioni, dell’attuale capocantiere (che nel dispositivo di nuova nomina sarebbe indicato come in procinto di andare in pensione, sebbene, da quanto risulta, mancheranno all’incirca 4 anni per la quiescenza) ed al contestuale incarico del neo responsabile senza che quest’ultimo – dicono in buona sostanza operai e sindacalisti – ne avesse i requisiti e senza che la procedura di nomina fosse conseguente ad un bando pubblico.
In ogni modo, la protesta dei forestali deve aver fatto cambiare idea, almeno per il momento, a chi aveva disposto la nuova nomina e difatti è prontamente arrivato, assieme al periodo di ferie o di malattia del neopromosso, il bando pubblico che apre alle eventuali richieste di candidati a capocantiere. Vedremo in seguito quali saranno gli sviluppi.
Aiello però non è l’unico centro dove questa sorta di operazioni si sono attualizzate. Qualche giorno fa in una nota stampa dalla Flai-Cgil di Cosenza si definivano tali circostanze (nomina di capi cantiere, guardie giurate e guardiani) come vere e proprie “pratiche elettoralistiche”.
“Nel settore della Forestazione – scriveva Giovanni Donato, responsabile provinciale del sindacato - assistiamo in questi giorni a continui spostamenti di operai forestali dai cantieri presso strutture dell'Afor di Cosenza (...) che non trovano alcuna giustificazione organizzativa”. In aggiunta, la Flai Cgil bollava tali comportamenti dell’Afor come non corrispondenti alle norme della trasparenza e ne chiedeva, come poi sembra essere avvenuto, l’immediata revoca dei provvedimenti adottati, soprattutto per non “vanificare le cose buone che sono state messe in campo” e per non “affossare definitivamente questo comparto”.