Il brano viene scritto in occasione del massacro di alcuni bambini palestinesi da parte delle truppe israeliane che operano nella Striscia di Gaza.
Quando il cannone tuona e rugge Marte
Quando il cannone tuona e rugge Marte,
io mi domando: “A che l’uom sulla Terra?
A strugger il fratèl, sgozzar gl’infanti?
Tagliar la propria pianta alle radici?”.
Indi dogliosa al cuore la risposta
mi suona ed un pensier mi torna triste,
che questo fa non cavalier solingo,
che vagabondo va di selva in selva
ed ogni ombra o moto a sé ostil vede
e tratta ogni uom che incontra qual nemico,
perché l’errar già l’empie di spavento
che il petto ed il pensier gl’invade e adombra,
ma il capo di uno stato organizzato,
che freddamente lungi dalla pugna,
a tradimento e con vile intento,
programma il massacro di fanciulli,
mentre innocenti fanno i loro giochi
o vanno a scuola ad imparar la vita
che a lor si nega pria che a lor sorrida
e sparga il suo profumo come il fiore.
Cleto, 17 luglio 2014
Franco Pedatella
Blog: francopedatella.com