AMANTEA (Cs) – C’è sempre qualcosa di celato nel sottosuolo di Temesa che viene alla luce. Basta cercarlo. Le attività di ricognizione, effettuate in questi giorni, nei territori di Campora San Giovanni, sotto la direzione scientifica di Francesco La Torre e Fabrizio Mollo dell’Università di Messina, assieme alla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria e il supporto immancabile del Gruppo Archeologico Alybas di Serra d’Aiello, hanno sinora dato buoni frutti. In particolare, come ci ha raccontato Margherita Perri di Alybas, «hanno permesso di determinare, ipoteticamente, l’estensione della villa di epoca romana imperiale di località Principessa dove, nel 2010, erano state portate alla luce le strutture relative all’impianto termale di questa villa. Questo insediamento, considerato nelle sue parti abitative e nelle sue parti produttive – ha aggiunto -, doveva arrivare ad avere un’estensione di circa quattro ettari».
Il “survey” archeologico edizione 2014 – coordinato sul campo da Maurizio Cannatà dell’Università di Messina e dalla stessa Margherita Perri dell’Alybas, alle quali hanno preso parte le studentesse di Messina Ilenia Neri, Smeralda Riggio e Maria Neve Vallone – ha inoltre permesso di raccogliere dati relativi ad un nucleo di abitato di epoca arcaica.
«Le scoperte delle ricerche dello scorso anno, assieme a queste – per i protagonisti delle perlustrazioni -, mirano alla realizzazione di una carta archeologica del nostro territorio, non solo per una questione di conoscenza scientifica ma soprattutto di tutela del territorio. Pertanto questo gruppo di ricerca ringrazia i singoli proprietari terrieri che hanno permesso e incoraggiato le attività sul campo».
Nel corso del survey dello scorso anno, come si ricorderà, l’attenzione degli archeologi era stata indirizzata ai terreni intorno alle collinette di Carratelli e Imbelli, tra i comuni di Serra d’Aiello e Campora San Giovanni di Amantea. Proprio ad Imbelli, nel 1995, il prof. La Torre scoprì i resti di un tempio d’età arcaica, identificato poi con l’heròon di Polites-Alybas tramandato da notevoli fonti letterarie antiche, tra le quali Callimaco, Strabone, Pausania.