Entro fine anno obbligatoria la convenzione per i paesi dai mille ai 3.500 residenti
Accordo bipartisan in Regione per alzare il tetto demografico degli enti costretti a unirsi
REGGIO CALABRIA. Accordo bipartisan sulla legge regionale che sancisce l’Unione dei Comuni. La norma è stata votata nell’ultimo consiglio regionale, il primo firmatario è il capogruppo a Palazzo Campanella dell’Udc, Alfonso Dattolo e, a breve, sarà pubblicata sul Burc. L’obiettivo è quello di tutelare le minoranza linguistiche, non disperdere l’entità di Comuni piccoli e provare a evitare sprechi di risorse. Lo scopo però è soprattutto unire i servizi. Fare in modo che ci sia, per esempio, una sola polizia municipale, un solo piano per l’edili zia scolastica o di edilizia popolare. Insomma i bilanci degli enti piccoli, non possono essere più personalizzati. Il piccolo Comune deve considerarsi un’area, tener conto di avere davanti, all’orizzonte una comunità omogenea che si unisce per non sparire. Insomma si è cercato di tagliare, senza troppi traumi. E, mai come ora l’unione fa la forza, anche per ottenere risorse. O meglio l’unione è d’obbligo, considerando che è prevista da una legge nazionale la 122 del 30 luglio del 2010 che prevede la soppressione di Comuni piccoli, per esempio dei 62 che in Calabria sono al di sotto dei 1000 abitanti (hanno tempo sei mesi) o di quelli che devono unirsi, perché l’ordine arriva da Roma, entro il 31 dicembre di quest’anno e che vanno dai mille ai 3.500 abitanti. L’obiettivo della Regione è stato quello di abbassare, (attraverso la legge emanata, di prossima pubblicazione), il limite imposto dalla norma nazionale. E qui si è lavorato sia considerando l’entità delle comunità montana, sia delle minoranza linguistiche, sia della posizione geografica della Calabria, che è lunga e stretta e talvolta la distanza tra un Comune e l’altro è di centinaia di chilometri. Lo sforzo adesso è fare in modo che tutto questo avvenga nei termini previsti e non è un caso che, proprio dalla Regione Calabria, arriva il progetto Field, che attraversa il territorio, e mette insieme un gruppo di giovani, coordinati da tecnici del settore, che danno assistenza a sindaci e consiglieri comunali. Sono a lavoro da mesi, ma il momento è delicato, perchè rispetto al passato bisogna capire se si è “maturi” e organizzati per gestire servizi, e quindi fondi, mettendosi insieme. Anni fa tutti i progetti di unione sono pur nati, ma poi naufragati. È accaduto nel cosentino, ma anche nel crotonese. Questa legge invece si pone l'obiettivo di modificare, cogliendo l'opportunità offerta alle Regioni dalla recente manovra finanziaria, i limiti demografici minimi previsti dall'articolo 16 del decreto legge n. 138/2011 nell'ambito delle Unioni nelle quali dovranno confluire comuni fino a mille abitanti. Come dire uno è il diktat che arriva da Roma, ma ogni regione ha delle peculiarità, delle esigenze e la Calabria, attraverso questa legge, perimetra delle aree, fa l’elenco dei Comuni che hanno necessità di unirsi e prova ad abbassare il tetto demografico, che si badi bene tiene conto dei dati del censimento del 2001. Facciamo degli esempi. La Calabria fissa un tetto di 2000 abitanti per i Comuni che appartengono alla medesima isola linguistica; tra l’altro tutelati anche da leggi nazionali e 2.500 abitanti, se i comuni appartengono o sono appartenuti a comunità montane. La legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Calabria. Passerà ancora qualche settimana. Ma i Comuni dovranno osservarla. Intanto la prossima settimana è previsto nel reggino, a Melito, una riunione, la prima, dei sindaci obbligati ad unirsi.
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Limite di 2.500 abitanti per Comunità montane
LE comunità montane (i Comuni, per la legge sull’Unione devono unirsi raggiungendo il limite dei 2.500 abitanti) esercitano già funzioni amministrative delegate, ad esse, dai Comuni facenti parte delle stessa Comunità. Sono comunità montane: quella dell’Alto Ionio Aspromonte Orientale Del Pollino Del Savuto Del Versante Ionico Della Limina Della Presila Catanzarese Dell'Alto Ionio Crotonese Dell'Alto Mesima Dell'Appennino Paolano Delle Serre Calabre Destra Crati Dorsale Appenninica Alto Tirreno Fossa Del Lupo Media Valle Crati Monti TirioloReventino-Mancuso Serre Cosentine Sila Greca Silana Stilaro Allaro Unione delle Valli Versante dello Stretto Versante Ionico Meridionale Versante Tirrenico Meridionale Versante Tirrenico Settentrionale. In tal caso l’dea della comunità già esiste.