AIELLO CALABRO – Il teatro popolare calabrese è stato il tema di un seminario dal titolo “fra Teatro e Poesia, scena e vernacolo”, tenutosi giorni fa alla Casa delle Culture della cittadina.
Interessanti e seguite da un pubblico giovanissimo, le relazioni di Walter Aloe, attore della Filodrammatica Vincenzo Gallo di Rogliano che ha parlato della farsa popolare attraverso le figure di Carnelevaru e di Trastullo; e dell’esperto Sergio Vizza che ha invece tracciato una storia del teatro popolare calabrese dalle origini ai nostri giorni, tra ritualità e teatralità nella vita e nell’arte, partendo dalla rima rappresentazione teatrale calabrese in vernacolo avvenuta a Castrovillari nel 1635, passando per la maschera calabrese di Giangurgolo, fino ad arrivare alle traduzioni di Dante in dialetto calabrese per opera di Vincenzo Gallo.
Il seminario - organizzato dalla Compagnia Teatrale Aiellese presieduta da Gisa Guidoccio e patrocinato dalla Comunità Montana del Savuto – è proseguito poi con l’intervento dell’attore e poeta Antonio Simarco che ha pure tenuto un laboratorio pratico di teatro all’improvviso e letto alcuni brani di poesia vernacolare.
L’incontro, durato per circa 4 ore, è stato arricchito dalle performance musicali, con zampogna e ciaramella, di Sandro Sottile e dello stesso Vizza.