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Amantea. Sindaci uniti per salvare il Distretto sanitario

Riunione voluta del direttore Tullio Lupi secondo il quale «è necessario interloquire a livello istituzionale»

AMANTEA - Si è svolto in un clima collaborativo l'incontro tra i vertici del distretto sanitario di Amantea ed i sindaci dei comuni ricadenti nel territorio di competenza dello stesso presidio diagnostico. Alla riunione, convocata dal neo direttore Tullio Lupi, hanno presenziato le delegazioni municipali di Amantea, Cleto, Serra d'Aiello, Aiello Calabro, Lago, San Pietro in Amantea, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio e Belmonte Calabro. La conferenza dei sindaci è stata convocata per comprendere quelle che sono le criticità presenti sul territorio. Il distretto sanitario, infatti, intende avviare un lavoro di programmazione a medio e lungo termine, ma per fare ciò è necessario conoscere quelle che sono le emergenze e soprattutto le richieste delle comunità che vivono all'interno dello stesso distretto. L'obiettivo, chiaramente, è quello di ottimizzare le risorse a disposizione, evitando gli sprechi senza danneggiare la qualità assistenziale che il poliambulatorio nepetino garantisce da anni con professionalità e competenza. «La sanità - ha spiegato Lupi nel corso della riunione - vive un momento delicato, dovuto soprattutto al piano di rientro che condiziona le scelte e non facilita la programmazione per il futuro. È necessario, pertanto, interloquire a livello istituzionale per creare opportunità e migliorare i servizi offerti». Molti i punti di discussione e di confronto che sono stati affrontati durante l'assemblea. Senza ombra di dubbio la priorità è rappresentata dal miglioramento dei servizi sociali. Quest'ultimi, infatti, vengono gestiti in parte dai comuni ed in parte dagli organi sanitari. È fondamentale che i due enti operino nella stesso direzione, per evitare ogni possibile disservizio. Quotidianamente all'attenzione dell'azienda sanitaria giungono notizie critiche in merito soprattutto alla difficile situazione vissuta da anziani e diversamente abili. Molto spesso si registrano casi di abbandono e di persone lasciate sole non in grado di provvedere autonomamente a se stesse. Verso questa tipologia d'utenti è necessario, secondo Lupi, uno sforzo sinergico. Alcuni anziani, ad esempio, vivono in condizioni igieniche al limite della decenza, paragonabili soltanto a coloro che soggiornano per strada senza la benché minima assistenza. Un altro settore sul quale è necessario intervenire è quello relativo al miglioramento delle guardie mediche. Questi presidi, soprattutto per i paesi più piccoli, rappresentano un autentico punto di riferimento. «Nei prossimi mesi - ha aggiunto il direttore del poliambulatorio - avvieremo una profonda riqualificazione strutturale. Da questo punto di vista molti sindaci hanno dato la propria disponibilità a concedere locali idonei allo svolgimento dei turni e delle visite. L'azienda sanitaria farà la propria parte, ristrutturando le sedi di proprietà». Tra le criticità evidenziate dai sindaci c'è anche quella legata al randagismo. In quasi tutti i paesi rientranti nel distretto sanitario il fenomeno ha assunto dimensioni rilevanti. Le delegazioni municipali hanno convenuto sulla necessità di seguire un protocollo comune, rafforzando le convenzioni con i canili e procedendo alla schedatura degli animali. Gli stessi sindaci, inoltre, in accordo con il dirigente, hanno deciso di programmare le prossime riunioni sulla base di un preciso piano temporale, in modo da controllare le decisioni prese ed intervenire tempestivamente in caso di urgenza.

 

Ernesto Pastore - Gazzetta del Sud - 11/2/2011
12/02/2011

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Fonte: http://www.aiellocalabro.net/expo/notiziario/tirreno/salvare-il-distretto-sanitario.aspx
Data: lunedì 25 novembre 2024 - 00:40:02