SERRA AIELLO – Dodici le tombe a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume e centinaia i reperti appartenenti ai corredi funerari portati alla luce.
Il bilancio della seconda campagna di scavi appena conclusa (fine ottobre) che ha interessato località Chiane, nel territorio di Serra, è da ritenersi più che soddisfacente e di notevole interesse scientifico, come peraltro testimoniato dalla presenza sul sito archeologico, proprio nell’ultimo giorno di ricerche, della stessa Soprintendente Annalisa Zarattini che ha voluto visitare personalmente il luogo degli scavi, accompagnata da Luigi La Rocca, direttore scientifico delle ricerche.
Le 12 tombe, risalenti al periodo tra la fine del IX sec. e gli inizi del VII sec. a.C., che si sommano alle 14 della campagna 2004, sono state accuratamente riesumate da una task force archeologica ben affiatata composta, oltre che dallo stesso La Rocca, dall’archeologo Fabrizio Mollo, dal topografo Amedeo Brusco, dal disegnatore Paolino Forino e dal gruppo archeologico Alybas diretto da Franco Froio.
I risultati ottenuti, che confermano oramai che qui era l'antica Temesa, hanno entusiasmato tutti, dal sindaco della cittadina Antonio Cuglietta, al cronista che ha condiviso qualche ora sul cantiere assistendo con emozione alla scoperta della tomba numero venti.
Inutile dire che l’individuazione della necropoli, avvenuta quasi per caso in passato in concomitanza dell’impianto di un uliveto, è eccezionale. La necropoli dell'età del Ferro in località Chiane, proprio nel centro abitato di Serra Aiello, ha sfornato oggetti di armamento di bronzo, vasellame di impasto e oggetti di ornamento, soprattutto fibule, in bronzo e ferro.
Ora, tutti questi reperti attendono il restauro che sarà eseguito presso l’Antiquarium di Scalea. In futuro, al momento della ricerca (che si auspica continui pure l’anno prossimo), seguirà quello di un progetto complessivo di valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico che sarà rappresentato in concreto dalla realizzazione del parco archeologico di Cozzo Piano Grande (il cui progetto presentato dalla locale amministrazione comunale nell’ambito dell’APQ Beni culturali del POR Calabria 2000/2006 è stato finanziato con delibera CIPE 20/2004 per 500 mila euro), e da un Antiquarium locale.