AIELLO CALABRO – Rosario De Rose, l’unico centenario della cittadina, non c’è più (è deceduto la sera del 17 settembre scorso). Avrebbe compiuto 101 anni tra pochi giorni, ma le condizioni di salute da qualche mese si erano aggravate. Così, l’altro pomeriggio, il nonno della cittadina ha ricevuto l’ultimo saluto della comunità aiellese.
Le esequie, a cui erano presenti alcune delle figlie, parenti e conoscenti, sono state officiate in Santa Maria Maggiore dal parroco don Ortensio Amendola. Poi, il corteo funebre ha accompagnato Nonno Rosario sino al cimitero.
Avremmo preferito registrare una maggiore presenza di persone. Ma così non è stato. In fondo, quando muore un anziano della comunità, se ne va una parte della nostra memoria storica. Dice un detto della gente Saharawi che ogni vecchio che muore è una biblioteca che brucia.
Eppure l’anno scorso, il paese aveva partecipato in massa alla manifestazione che l’amministrazione comunale, per quella speciale festa di compleanno, aveva promosso assieme a Centro Anziani, Suore Fscg, Anspi, Pro Loco e Tempo Libero. Fu una cerimonia semplice e toccante, durante la quale Nonno Rosario aveva ricevuto dal sindaco Gaspare Perri una targa ricordo.
De Rose era nato il primo di ottobre del 1904. L’unico che, quasi di un anno d’età, ha vissuto la tragedia del terremoto del settembre 1905 appena commemorato. Durante la sua vita, tante sono state le sofferenze, le gioie. Ha pianto, sorriso e amato. Ha superato difficoltà, con fatica e sacrifici. Ha trascorso anni difficili, la grande guerra, la campagna di Libia. Si era sposato nel 1932 con Tommasina Pagliaro e dalla loro unione nacquero sei figli, quattro femmine e due maschi, tuttora viventi.