Aiello Calabro 7 e 8 settembre 2005
Una commemorazione per ricordare il Centenario del Terremoto del 1905
AIELLO CALABRO 1905 - "NELLA NOTTE dal sette all'otto settembre, quando tutti si era immersi nel sonno, e proprio nell'ora in cui esso è più profondo, circa le ore due e minuti quaranta del mattino, una fortissima scossa di circa quaranta secondi, che cresceva di intensità a misura che più continuava, ha scosso il paese in direzione da nord-est a sud-ovest." Questa la ricostruzione, ad un anno e mezzo di distanza (circa il marzo del 1907) dal terremoto del parroco di allora Don Scipione Solimena, in una annotazione nel liber mortuorum. E così continuava: "(...) Passati i quaranta secondi d'inferno, che subiettivamente hanno avuto la durata di quarant'anni, si sentivano ovunque grida disperate. Tutti fuggivano terrorizzati dalle proprie case, chi avvolto in lenzuolo, chi in camicia, perduto ogni senso completamente di convenienza, con sotto le braccia i bambini piangenti, nudi anch'essi, e si cercava raggiungere gli spiazzali del paese. - Si tremava, si piangeva, s'invocavano i santi, il nostro protettore era sulla bocca di tutti. San Geniale salvaci.
Incompletamente vestiti si domandava de' parenti, degli amici con tale effusione di affetto, con tanta sincerità di lacrime da spezzare il cuore!". La citazione, tratta da Liberti, continua raccontando le cose atroci causate dal terremoto, i morti, le case distrutte, le chiese, i palazzi ... racconta dei soccorsi, delle difficoltà, dei patimenti, dell'eroismo di Maria Parise "... che facendo arco della sua persona su due figliolette l'avea salvate..."
Di pari intensità emotiva le impressioni e i reportage giornalistici e fotografici che tanti cronisti dell’epoca (tra tutti Olindo Malagodi, inviato della Tribuna, i cui articoli sono raccolti in “Calabria Desolata”; ed un giornalista locale come Giovanni Solimena del quale molti suoi puntuali resoconti furono pubblicati in Cronaca di Calabria e la Domenica del Corriere) ci hanno regalato e che assumono, a distanza di anni, una notevole importanza culturale e didattica, specie per le giovani generazioni che debbono essere interessate e coscienti di fronte a problematiche considerate erroneamente di secondo piano ed invece di assoluta centralità nella vita di una regione ad alto rischio sismico come la nostra regione.
Di quel sisma che causò oltre 500 morti in tutta la regione, ricorre il centenario il prossimo 8 settembre che sarà celebrato in molte località calabresi colpite. Una commemorazione per ricordare quei morti, ma che deve costituire - come dice Francesco Kostner, Disaster manager ed autore di diverse pubblicazioni sul terremoto, tra cui “La Tragedia di Aiello” e del recentissimo “Il Dovere della Prevenzione” (Klipper Editrice) - un grande momento di riflessione e di impegno”.
Tra le iniziative programmate dal Comune di Aiello Calabro (Cs), e curate dalla Klipper (vedi programma), vi sono diversi momenti di commemorazione dell’evento, ma anche e soprattutto di approfondimento scientifico del fenomeno sismico e della sua prevenzione. Non mancheranno atti di gemellaggio e amicizia con le regioni Lombardia e Lazio e le città di Milano e Roma, da cui si irradiarono i primissimi aiuti umanitari alle popolazioni terremotate.
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