AIELLO CALABRO - Dodici luglio 2005, sono trascorse da poco le ore diciannove, quando il quieto pomeriggio aiellese viene interrotto da un urlo di dolore. È il grido di un anziano vacanziere aiellese, proveniente da Rosarno che, colto da un probabile, ed improvviso, malore al ritorno dalla sua solitaria passeggiata, perde l’equilibrio e cade al di sotto del tratto di via percorso, piombando sul bordo di una strada (non asfaltata) ricoperta di terra e pietre.
Fanno presto ad arrivare i primi soccorsi sul posto. Antonio L. giace per terra completamente privo di conoscenza. Insensibile ai primi tentativi di rianimazione, l’uomo sembra avere poche possibilità di sopravvivere alla terribile caduta (tre, quattro metri d’altezza) e anche i medici condotti di Aiello Cal., intervenuti prontamente sul luogo del fatto, appaiono poco speranzosi.
La precarietà della situazione, considerata molto grave, porta a richiedere l’intervento dell’eli-soccorso, oltre che dell’autoambulanza, giunta quaranta-quarantacinque minuti dopo l’accuduto.
L’arrivo dell’elicottero, avvistato nel giro di pochi minuti, non ha arrecato alcun beneficio in quanto tale soccorso è stato reso vano dall’impossibilità di trovare uno spazio adeguato all’atterraggio, e di conseguenza, in base ad una scelta di sicurezza, l’equipè medica dell’eli-soccorso non è potuta intervenire e il mancato intervento ha mostrato i limiti di un servizio che più volte ha tolto dalle grinfie della morte persone in gravi condizioni, persone moribonde che si sono salvate grazie ad un tempestivo intervento medico.
Condotto all’ospedale dall’autoambulanza, arrivata in contemporanea con eli-soccorso, l’uomo ha denunciato un danno fisico di notevole entità (frattura alla spalla sinistra e al femore) ma, fortunatamente, ben presto gli è stato scongiurato il pericolo di morte, temuto iniziamente, soprattutto per la dinamica dell’incidente.
Questo triste episodio, lungi, miracolosamente, dalla conclusione più temuta, ha evidenziato disorganizzazione e scarsa efficienza (da parte delle autorità cittadine a cui spettava indicare il luogo adeguato d’atterraggio).
Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale, o chi di competenza, si attivasse, sull’onda dell’accaduto, a far sì che dalla negligenza possano costruirsi, nascere e crescere garanzie per la popolazione, garanzie di sicurezza e prevenzione alla salute, diritto inviolabile d’ogni uomo.