Il Consiglio di Serra d’Aiello chiede un’iniziativa della Regione. Oggi incontro in Prefettura. I dipendenti dell’istituto disposti a fare da scudo umano
04/03/2009 di SALVATORE MUOIO
«Sia chiaro, se vogliono portare via gli ospiti dall'istituto, dovranno passare su centinaia di corpi dei lavoratori».
A sintetizzare con estrema passione lo stato psicologico e la determinazione dei dipendenti del Papa Giovanni è Antonella Provenzano, delegata aziendale della Cgil. Ma si tratta di un'affermazione che in questi quattro giorni di passione abbiamo registrato decine di volte, che scaturisce dalla convinzione dei lavoratori e delle loro famiglie che le condizioni per salvare l'istituto ci siano ancora tutte. Ieri, peraltro, gli stessi pensieri, almeno una cinquantina di loro, hanno voluto trasferirli al tavolo dell'assessore regionale al lavoro, Mario Maiolo, a Catanzaro, dove, peraltro, speravano di trovare il governatore Loiero, assente dal capoluogo per impegni legati proprio alla sanità calabrese. Dai dipendenti, tuttavia, non sono arrivate solo rivendicazioni ma anche proposte. «L'assessore - ha affermato ancora Antonella Provenzano - non ci ha saputo precisare gli intendimenti della Regione in riferimento al sistema di accreditamento del Papa Giovanni, non essendo lui, ci ha riferito, il titolare della delega alla Sanità. Si tratta, questa delle rette, com'è evidente, di una questione cruciale, sulla quale passa la salvezza della struttura di Serra d'Aiello. Abbiamo ancora una volta la sensazione netta di una sottovalutazione del dramma che stiamo vivendo. Siamo coscienti - ha poi aggiunto - della drammatica situazione finanziaria che attraversa la struttura, che ha portato il magistrato ad adottare il provvedimento di sgombero, e proprio per questo alla massima istituzione regionale chiediamo, in presenza di una proposta di acquisizione dell'istituto, supportata da un accordo sottoscritto con la curia, nelle more di un necessario riadeguamento dello stesso e ancora prima delle ville esterne, di gestire direttamente e in via transitoria il corrente.
Noi crediamo ci sia lo spazio per intervenire e salvare il Papa Giovanni, ne siamo convinti e per questo lotteremo».
Insomma i lavoratori sono decisi a condurre la battaglia fino in fondo e a loro continuano ad arrivare attestazioni di solidarietà, in particolare dal territorio del basso Tirreno cosentino, che vive la vicenda con grande apprensione.
Dopo lo striscione e le manifestazioni di solidarietà ricevute da migliaia di persone durante il carnevale di Amantea, e dall'associazione commercianti cittadina, arriva anche il supporto del Comitato Campora Centro, che raccoglie la gran parte dei commercianti camporesi, i quali stamattina chiuderanno le serrande dei loro negozi per un'ora, in segno di vicinanza con i lavoratori in lotta. Ieri sera, infine, il sindaco di Serra d'Aiello Antonio Cuglietta, impegnato costantemente sulla vicenda da giorni, ha convocato un consiglio comunale straordinario, alla presenza di decine di dipendenti, proprio per fare il punto della situazione. I lavori si sono conclusi in tarda serata con l'approvazione di un documento che chiede alla Regione di intervenire con urgenza e responsabilità per salvare la struttura.
Si conferma, infine, l'incontro al vertice sulla grave situazione del Papa Giovanni, fissato per questa sera, al palazzo di Governo, dal prefetto di Cosenza, Melchiorre Fallica. Un appuntamento al quale parteciperà lo stesso sindaco, che viene ritenuto dai lavoratori importantissimo, prima dell'incontro che le organizzazioni sindacali avranno domani con la Fiorile, durante il quale i vertici dell'azienda ligure illustreranno loro i termini dell'accordo e del piano industriale.