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La struttura del debito pubblico. A quanto e cos'è il nostro debito sovrano

Nella prima pagina della mia rubrica - ma anche qui in fondo - ho fatto inserire dal buon Danilo un contatore. Ci indica praticamente come cambia l'importo del nostro debito pubblico secondo per secondo. Ho fatto anche inserire uno specchietto con i dati forniti dalla Banca d'Italia che racconta in modo molto semplice la struttura del debito alla data abbastanza recente del 2010.

Come leggere questo numero enorme? Le cifre sulla destra cambiano molto velocemente e per ora si nota che il debito cala. Ma le prime tre cifre sulla sinistra rappresentano il vero macigno che incombe sulle teste di tutti.

Politici, amministratori, legislatori, semplici cittadini, quando pensano (se pensano) o parlano devono avere sempre tenere presenti le prime tre cifre di quel numero. Tutti si dovranno chiedere se le discussioni o le proposte di riforma tendono a smuovere quelle cifre. Nella vita e nella politica bisogna fare i conti con i numeri. Sia perchè i numeri ci servono per contare e sia perchè certi numeri sono la nostra controparte con cui fare i conti. Chiedo scusa per il bisticcio di parole, ma è meglio bisticciare che avere le idee confuse. Se le cifre dove siamo inchiodati resteranno sempre immutate i problemi non accenneranno a diminuire. Ma se per caso dovessero fare aumentare il numero allora si passerà dalla criticità alla tragedia a meno che il PIL non subirà un aumento vertiginoso, cosa più improbabile che difficile. Ma, attenzione. Il debito non deve diminuire ed arrivare verso lo zero. Deve diminuire perchè gli interessi pagati e da pagare sono il vero nostro problema ( 70 – 80 miliardi ogni anno ). Gli interessi aumentano con l'aumentare dell'ormai famoso spreed e si rischia che tutte le manovre e tutti gli sforzi servono non alla crescita, ma al pagamento dei soli interessi, lasciandoci in una stagnazione deprimente se non in una recessione paurosa.

Infine possiamo notare che una buona parte del nostro debito ( poco meno della metà ) è nelle mani degli stranieri a cui non possiamo chiedere tasse e desiderano essere pagati con moneta sonante. Questo fatto impedisce di fare aumentare il debito senza le ire dell'Europa. In Giappone, per esempio il debito è quasi tutto interno, aumenta a dismisura, molto più del nostro, e tutti se ne restano buoni. Significa che dobbiamo comprarci il debito? Non è una cattiva idea.

Chi volesse commentare il contatore o farci sopra qualche riflessione seria avrà, spero, da me una risposta adeguata. Sarebbe bene che tutti ogni tanto ci dessero un'occhiata. Non bisogna accorgersi di essere nella m... quando si sente la puzza. Lo dobbiamo sapere un poco prima altrimenti è tardi.

03 gennaio 2012

Eugenio Medaglia
eugeniomedaglia@yahoo.it


03/01/2012
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