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Crisi, la Cgil vede nero

ECONOMIA

Le previsioni del Centro studi del sindacato sul triennio 2008-2010
"Alla fine i disoccupati saranno un milione di più rispetto al 2007"

Crisi, la Cgil vede nero
"Nel 2009 Pil a -3%"

precari_assunti_subitoROMA - Nel triennio 2008-2010 il Pil italiano potrebbe scendere del 4%. E' quanto calcola l'Ires-Cgil secondo la quale il dato deriva da un calo dell'1% nel 2008 e da un drastico ribasso del Pil nel 2009 che dovrebbe superare il 3%. Nel 2010 la diminuzione dovrebbe ridursi ad un -0,1%. La flessione dell'occupazione in Italia dovrebbe portare ad un tasso di disoccupazione del 10,1% nel 2010. E' quanto stima l'Ires-Cgil secondo la quale nel 2009 il tasso dovrebbe salire al 9,3% dal 7,4% del 2008.

La crisi, ha spiegato Agostino Megale, responsabile del Centro studi, "già manifestatasi sul finire del 2008, tenderà ad acuirsi nel 2009 e potrebbe avere effetti sull'occupazione anche nel 2010". Secondo l'ires-cgil, nel 2010 "il numero dei disoccupati aggiuntivi potrebbe attestarsi a oltre un milione di unità rispetto al 2007 e a oltre 690mila rispetto al 2008", attestandosi a 2.547.000 di disoccupati contro 1.506.000 del 2007 e 1.854.000 dello scorso anno. Il Pil, invece, dovrebbe registrare un -1% nel 2008, -2,9% nel 2009 e -0,1% nel 2010, pari al - 4% nel triennio. L'andamento di Pil e occupazione, avverte la Cgil, risentirà delle misure anticrisi che il governo sceglie.

"La crisi è la più grave dal dopoguerra - dice Megale - e l'unico soggetto che ancora ne sottovaluta portata e impatto continua a essere il governo". Per fronteggiare la crisi, sottolinea il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni "occorrono scelte di sviluppo, le risorse messe in campo al momento sono scarse, e occorrono tempi di intervento, intervenire troppo tardi significa non recuperare più posti di lavoro e imprese".

La Cgil propone di fare una "vera riforma degli ammortizzatori sociali - dice Fammoni - ci scontriamo sempre con l'obiezione del governo che non ci sono risorse per fare le cose che noi proponiamo ma con una tassa di solidarietà per due anni per i redditi superiori ai 150mila euro, aumentando l'aliquota dal 43 al 48%, potremmo recuperare circa 1,5 miliardi l'anno" che consentirebbero di "estendere l'indennità di disoccupazione ordinaria, aumentare di circa 200 euro gli importi mensili di cigo, cigs e indennità di mobilità e ampliare la platea per il sostegno al reddito dei collaboratori".
(16 marzo 2009)
 

fonte: Repubblica.it
16/03/2009
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