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Tirreno. Coccimiglio va al Riesame. L’avvocato Carratelli ha presentato richiesta di scarcerazione per l’imprenditore

Intanto proseguono le indagini sull’interramento di rifiuti nocivi nella vallata dell’Oliva

AMANTEA – Il legale di Cesare Coccimiglio, per conto del suo assistito, ieri mattina ha presentato ricorso al tribunale del Riesame di Catanzaro. Con l’istanza l’avvocato Nicola Carratelli ha chiesto la liberazione del settantacinquenne imprenditore amanteano da dieci giorni agli arresti domiciliari disposti dal gip del tribunale di Paola, su richiesta della procura della Repubblica.

Coccimiglio è stato arrestato nell’ambito dell’in chiesta sui rifiuti nocivi interrati nella vallata del fiume Oliva, in una fascia di confine fra i comuni di Amantea, Aiello Calabro, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello.

L’altro ieri l’area è stata visitata dalla commissione per l’Ambiente del Parlamento europeo. In diversi siti, tutti nelle vicinanze del fiume Oliva, sono state ritrovate ingenti quantità di materiali e sostanze inquinanti, come idrocarburi, metalli pesanti, ammassi di polvere di marmo e punti con picchi di arsenico.

Vi sono pure tracce di cesio 137, elemento radioattivo presente con tasso superiore rispetto alla media di altre rilevazioni effettuate sul territorio regionale. Per l’Ispra la presenza anomala di cesio 137 è un fatto accidentale, verosimilmente derivante dagli incidenti nucleari avvenuti sulla crosta terreste e al successivo fenomeno di “ri caduta” dell’isotopo radioattivo.

Cesare Coccimiglio è titolare di un’impresa nel settore dell’estrazione di materiali per l’edilizia e del trasporto degli stessi. La sede dell’impresa, con vari mezzi pesanti, si trova proprio nei pressi del fiume Oliva. L’imprenditore è accusato di disastro ambientale. Assieme a lui sono state iscritte nel registro degli indagati altre quattro persone, vale a dire, i proprietari dei siti inquinati o coloro che hanno avuto in concessione i suoli demaniali vicino al corso d’acqua. L’avvocato Carratelli, si è rivolto al Riesame, dopo che il giudice per le indagini preliminari, al termine dell’interrogatorio di Coccimiglio, ha respinto la richiesta di revoca dell’arre sto cautelare.

Il tribunale della Libertà si dovrà pronunciare entro dieci giorni. Nella richiesta di annullamento della misura restrittiva sono stati evidenziati alcuni dettagli, che dimostrerebbero l’estraneità dell’indagato rispetto ai fatti contestati. Di tutt’altro avviso è la procura di Paola, che continua a ritenere sussistenti le esigenze cautelari, come ha ribadito nel parere inviato al gip dopo l’interrogatorio di garanzia in cui Coccimiglio si è personalmente difeso dalle accuse.

Intanto le indagini proseguono. Il sospetto più grave è l’ipotesi di smaltimento nella vallata di rifiuti tossici arrivati da lontano. Anche da altre regioni dell’Italia.

Per far piena luce sulla vicenda si stanno eseguendo controlli e verifiche incrociate e l’elenco degli indagati potrebbe anche allungarsi. Dipende dagli esiti di determinati accertamenti recentemente disposti.

Dal Quotidiano della Calabria del 26/11/2011

di PAOLO OROFINO
27/11/2011
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