AIELLO CALABRO - Inizia oggi il Novenario per la celebrazione del Patrono della cittadina che si terrà domenica 3 maggio.
Ecco il programma Religioso:
- Venerdì 24 aprile – Inizio Novenario: ore 9 S. Messa; ore 18 Rosario e S. Messa; (tutti i giorni);
- Mercoledì 29 – ore 19: Rosario; ore 19.30 S. Messa e Fiaccolata;
- Domenica 3 maggio – ore 9 S. Messa; ore 11.30 S. Messa Solenne, Processione per le vie del paese (percorso storico); ore 18 Adorazione, Vespri e Benedizione Eucaristica.
La storia del Culto
Geniale, quando fu martirizzato, tra il I e il III secolo d.C., ha circa 14 anni. Sepolto nelle Catacombe di San Lorenzo in Roma, vi resterà sino al 4 di maggio del 1653, quando le Reliquie (Ossa e Sangue in una ampolla, conservati ora nel basamento della ottocentesca Statua in legno) vengono estratte per ordine di Papa Alessandro VII e consegnate da Marco Antonio Addo, Cardinale Vicario di Roma, assieme ad altre reliquie di santi, al Cardinale Alderano Cybo, pronipote di quell'Alberico Cybo che fu il primo Marchese di Aiello. In seguito, è il 10 giugno del 1656, le Reliquie di Geniale verranno consegnate dal Cybo a frate Francesco da Pietramala, vice responsabile provinciale per la Calabria dei Minori Osservanti, per essere conservate nel convento aiellese di S. Maria delle Grazie.
La consegna effettiva della cassa contenente il corpo di San Geniale alla Universitas aiellese avverrà però più tardi. E’ il 26 di luglio del 1667 quando ad Amantea approda la nave che la trasporta. Dopo un vano tentativo degli amanteoti di impossessarsene (la cassa, secondo la leggenda popolare, diventa pesantissima), Tarquinia Ferrise, una donna venuta al seguito degli aiellesi incontro al loro protettore, riesce a sollevarla e portarsela in quel di Aiello, liberandosi, nello stesso tempo, dal demonio da cui era posseduta. Una volta arrivata ad Aiello, la Cassa rimarrà nel monastero di S. Chiara sino al 1668. E’ il 6 di maggio di quell’anno che ha inizio il culto. La Cerimonia è solenne. Il Vicario Generale D. Orazio D’Amato di Amantea controlla i sigilli ed espone le Reliquie al popolo. Poi, come era stato disposto dalla famiglia Cybo, in processione vengono trasportate nella cappella gentilizia della famiglia ducale. Qui l’urna viene chiusa “con tre chiavi diverse, una delle quali fu consegnata al Guardiano del Convento, l’altra al Vicario Foraneo, e la terza al Sindaco”. E qui, tra continui pellegrinaggi anche dai paesi vicini, rimarranno sino al 1808 quando, gli aiellesi, chiedono ed ottengono dal vescovo Gerardo Gregorio Mele che la Statua con le Reliquie sia conservata nella Chiesa matrice dove si trova attualmente.
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