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Festa degli Alberi

Aiello oggi (23)AIELLO CALABRO – Il 21 novembre è la data tradizionale della festa dell’albero, un appuntamento rivolto agli studenti delle scuole elementari e medie per infondere una coscienza ambientalista.
Ad Aiello Calabro, questa festa ambientalista e didattica non si svolge più da qualche anno. L’ultima volta che furono piantumati degli alberi - in ottemperanza della legge Rutelli (113/92), che dispone la messa dimora di una pianta per ogni bambino nato - fu l’aprile del 2003.
In quell’occasione, a tutti gli alunni delle scuole ed ai genitori dei bambini nati nella cittadina tirrenica, ed anche a tutti i bambini che non risultavano iscritti all’anagrafe del comune ma che frequentavano le scuole locali, fu consegnata una pergamena-ricordo attestante la messa a dimora di un albero, e l’indicazione ed il luogo dove è stato piantato. Un’iniziativa, che oltre a ottemperare alle disposizioni di legge che impone l’obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, è finalizzata a sensibilizzare il rispetto verso la natura e verso l’importantissimo patrimonio boschivo (la cittadina collinare ha un estensione alberata di circa 1000 ettari in cui si conta un altissimo numero di alberi secolari in particolare modo nel bosco Faeto). In quell’ultima festa dell’albero, l’assessorato alla cultura del comune intese ricordare, simbolicamente, anche tutti i figli degli Emigrati Aiellesi, sparsi in tantissime nazioni.

Per questo 21 novembre 2008, non è stato organizzato ancora nulla. Ma è possibile che le autorità comunali abbiano programmato l’appuntamento con le scuole per la prossima primavera. I bambini nati e residenti nella cittadina che ancora non hanno un proprio alberello (tranne qualcuno che ha provveduto per proprio conto!), sono diversi. All’incirca una cinquantina. Le aree dove collocare le nuove piantine non mancano. Per esempio, c’è tutta l’area del Pizzone, appena sistemata, ed ancora brulla. Anche se, a quanto pare, sarà difficile che la poco profonda terra delle aiuole possa ospitare un albero. In ogni modo, ci sono diverse soluzioni che i responsabili municipali non mancheranno di trovare.
Un’ultima annotazione. La prossima festa degli alberi, se ci sarà, potrebbe essere l’occasione, pure, come in tanti sul web hanno proposto, di piantare un albero per tutti i giovani della cittadina che sono prematuramente scomparsi.

***

A seguire, la storia della festa, tratta dal sito del Corpo Forestale dello Stato.

LA STORIA DELLA FESTA DELL'ALBERO
La "Festa dell’albero" è una delle più antiche cerimonie nate in ambito forestale e rappresenta la celebrazione che meglio dimostra come il culto ed il rispetto dell'albero affermino il progresso civile, sociale, ecologico ed economico di un popolo.
Fin dai tempi più antichi all'Albero ed ai boschi veniva attribuita una grande importanza, e già nella primissima epoca romana gli alberi erano classificati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti; i boschi erano suddivisi in sacri, divinizzanti e profani.
Si può dire che i Romani, con le loro usanze ed i loro culti precorsero l'odierna festa degli alberi; questi erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell'epoca. Con l'esempio di pubbliche piantagioni si volle poi insinuare nel popolo l'importanza della coltivazione degli alberi, imitando peraltro in quest'aspetto le usanze ancora più antiche dei greci e dei popoli orientali presso i quali erano già diffuse la pratica dell'albericoltura e dell'impianto di boschi.
Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano quanto diffuso fosse l'impianto di nuove piantine in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. La più grande festa silvana in epoca romana era la "Festa Lucaria" che cadeva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.
Numerosi erano inoltre i numi e i geni tutelari dei boschi e delle selve come Silvano che veniva rappresentato in procinto di collocare a dimora una piantina di cipresso.

In epoca moderna la necessità di educare la popolazione al rispetto ed all'amore degli alberi anche attraverso una celebrazione si concretizzò per la prima volta in alcuni stati del Nord America intorno alla seconda metà dell'Ottocento quando, in conseguenza di spaventose inondazioni, larga parte del territorio fu colpita da disastrosi disboscamenti. Per questo motivo, nel 1872, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, pensò di dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi per creare una coscienza ecologica nella popolazione e per accrescere, così, anche il patrimonio forestale del proprio paese.
Quel giorno fu chiamato Arbor day e la sua risonanza giunse anche in Europa dove trovò molti estimatori che diffusero l'iniziativa.
In Italia la prima "Festa dell'albero" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dallo statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu istituzionalizzata nell'art. 104 che recita: "E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i Ministri dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi.
Nel 1951 una circolare del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la "Festa degli alberi" si dovesse svolgere il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna.
La celebrazione si è svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979; successivamente è stata delegata alle Regioni che hanno provveduto e provvedono localmente ad organizzare gli eventi celebrativi.

La "Festa degli Alberi", oggi, mantiene inalterato il valore delle sue finalità istitutive che sono ancor più attuali di un secolo fa e rappresenta un importante strumento per creare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale.

Bruno Pino
21/11/2008
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